martedì 7 febbraio 2017

Ban Me Thuot e gli altopiani centrali

Arriviamo a Ban Me Thuot di primo mattino.L'aeroporto dista 13 km dal centro. I taxisti non parlano inglese quindi ci si intende a gesti e con cartine. Una corsa costa circa 130.000 Vdn (5€). Abbiamo optato per il Saigon Ban Me, hotel modello sovietico con tutto di gigante ed ubicato davanti all'unica attrazione della cittadina: il monumento al carrista dell'esercito popolare qui entrato una settimana prima che il Vietnam capitolasse 





Stanze grandi vista spettacolare piscina e tutti comfort: unico neo sono work in progress con l'accoglienza ai turisti, che è molto improvvisata anche se volonterosa


 il nostro Hotel si trova proprio vicino al Market coperto con la possibilità di visitarlo nella sua molteplicità di aspetti. Piove tutti i giorni, la stagione monsonica ci permette finestre di poche ore senza pioggia. Qui le strade si allagano facilmente e ci troviamo a camminare con i crocs in zone dove l'acqua supera la caviglia. Per gli autoctoni è la normalità. Prenotiamo il tour delle cascate e delle piantagioni di pepe e caffè (rinomatissima la zona) attraverso l'hotel con la Vietnam Highland Travel che consigliamo per professionalità  e serietà. Il tour praticamente vede due soli partecipanti: io e Giovanna con una guida ed un driver per il costo totale di 1.760.000 Vdn (70 € in due) all inclusive. La sera la città è pressochè deserta:tranne sulla piazza innanzi al nostro otel dove s svolgono allenamenti di karate e kung fu per le classi scolastiche.





La cena è un'avventura: dopo giorni di street food decidiamo che è il momento di un vero ristorante: entriamo in questo mega hotel, saliamo al terzo piano e tutto è desertoTroviamo una ragazzina che imbarazzata accende tutte le luci, ma la cucina è spenta. Dietrofront sarà per la prossima volta e ci rechiamo al "famoso" Nem Thanh Tran dove  gli spring rolls te li fai.


 l'indomani  2 agosto si parte per il tour degli altipiani che ci porterà aDray Nur, Dray Sap, e cascate Gia Long situati a circa 30 km a sud-ovest della città.  Questo gruppo di cascate, non è solo un luogo per i turisti dove godere della bellezza naturale, ma anche un luogo ideale per chi vuole praticare attività all'aria aperta come passeggiate lungo il fiume che da  Gia Long cade nel  DraySap , o guadare attraverso il ponte sospeso sul fiume da DraySap alla cascata Dray Nur.




Dopo una degustazione di caffè eccellente ripartiamo alla volta di Ban Don.
Il trasferimento a Ban Don è anche per il pranzo. Facciamo appena in tempo a a salire sul van che si scatena un diluvio.


giunti a destinazione, ci attende un pranzo tipicamente vietnamita con piatti da capire. Entriamo in questa casa tipica del popolo Mnong e assistiamo anche ad uno spettacolino danzante.

 

Nel pomeriggio, ci trasferiamo nel villaggio che è molto famoso per gli elefanti. L'ingresso al Parco Nazionale Yok Don ed il villaggio turistico di Ban Don si trovano a 40 chilometri a nord ovest di Buon Ma Thuot

Visitiamo  l'antica casa di legno a palafitta la cui architettura è laotiana. Una caratteristica della casa è che i tetti sono fatti di legno massiccio e il cimitero.




 in una passeggiata attraversiamo in sospensione il ponte di bambù per visitare la città


 ed ora diretti al villaggio degli elefanti


dove tradizionalmente si svolge anche un festival 


 qui gli elefanti si possono cavalcare e farsi portare nel fiume e nella foresta (80.000 vdn circa 3€)






  
 La caccia all'Elefante da addomesticare era una tradizione importante nella provincia di Dak Lak, e la tribù Mnong di Buon Don era particolarmente famosa per la sua abilità. Domare l'elefante richiede fino a tre mesi e la relazione con l'animale è così forte, che gli elefanti sono stati considerati membri della famiglia e del villaggio. 30 elefanti selvatici sono stati addomesticati in provincia ogni anno. In Ban Don vi è la tomba del leggendario elefante cacciatore di Y gio Knu (1850-1924), indicato sulle mappe turistiche come "tomba del cacciatore di elefanti." 


Terminata la visita ripartiamo alla volta del ritorno. L nostra guida ci chiede se vogliamo andare a visitare anche una piantagione di pepe e di caffè...ovvio no?





Ed ecco il nostro mezzo



 e dopo 10 ore di visita ritorniamo al nostro hotel. Il tempo di una doccia, riscaldamento acceso (siamo in montagna, altipiano) ci affacciamo ala finestra che ci regalo questo spettacolo



 il diluvio universale. Ci vediamo domattina sperando che spiova!


Nessun commento:

Posta un commento