lunedì 24 settembre 2018

Prince Hwy: da Warnnambool ad Adelaide.


La pioggia battente saluta il nuovo giorno. Ci attendono 620 km per arrivare a Victor Harbour. Lasciamo Portland non prima di aver visitato cape Bridgewater: qui si ammirano alcune delle più alte falesie costiere di Victoria, affacciate sulle acque di un blu intenso della Baia di Bridgewater che si estende in una perfetta falce attorno al bordo di un enorme, antico cratere di un vulcano. Proprio alla fine della strada si assiste al paesaggio surreale della foresta pietrificata che sembra una foresta di radici degli alberi trasformate in roccia. Le onde del mare entrano in questi sfiatatoi e scagliano gli spruzzi per  metri verso l'alto. Qui durante il periodo estivo c'è la grande colonia riproduttiva di foche di pelliccia. Tutto attorno campi in cui vediamo centinaia di canguri: è facile è mattina presto e sono padroni incontrastati dell'ambiente.


La strada si snoda tra piccole arterie di campagna sino ad incontrare la Prince che corre tra foreste e laghi salati, attraversando parchi e piantagioni tra emu che corrono liberi e canguri. Il segnale stradale che si incontra ovunque  è questo.

La strada corre veloce pressochè senza traffico tra mandrie di vacche e pecore..ma qui ora dobbiamo spostare di 30' indietro l'orologio: siamo entrati in South Australia ed il fuso cambia. 
Arriviamo a Millicent rinomata per il suo parco eolico il Woakwine Range Windfarm e ne abbiamo ben donde; non riusciamo a  scendere dall'auto tanto il vento spira fortissimo. Emblema di questa piccola cittadina  costiera è ovviamente la pala eolica che ne è anche il monumento.

Proseguiamo nel vento sino a giungere a Kingston che è la patria delle Aragoste: prima è giusto fare una sosta presso una vecchissima stazione di servizio che purtroppo dopo 40 anni di ininterrotta apertura quest'anno il proprietario ha optato per fare le vacanze. Era l'unico luogo con toilette dopo 160 km...si è provveduto in altra maniera.


 Qui la foto di rito con questo monumento kitsch all'aragosta, che peraltro costa pochissimo.
Da qui in poi la strada corre litoranea al mare che forma anse e laghi deputati a parchi. Stiamo percorrendo la Long Bay che è questa baia a mezzaluna lunga 200 km occupata dal Coorong National Park.Uno degli aspetti unici del Coorong è l'interazione dell'acqua lungo tutta la sua lunghezza, con l'acqua di mare e l'acqua del fiume Murray che incontra le precipitazioni e le falde acquifere. L'acqua dolce sostiene la fauna (animale) della zona, mentre l'acqua di mare è l'habitat per gran parte dell'avifauna. L'area del parco nazionale comprende il Coorong stesso e la penisola Younghusband che separa il Coorong dalla Baia dell'Incontro nell'Oceano Antartico. Il Coorong è stato tagliato fuori dal Lago Alexandrina dalla costruzione delle dighe Goolwa (dighe) da Goolwa a Pelican Point durante la fine degli anni '30.


Dopo Meringie dove la strada non prosegue causa presenza deei Lak Albert e Lake Alexandrina ci dirigiamo verso Wellington dove c'è un traghetto gratuito che permette di attraversare il Fiume Murray, dove nuotano placidi pellicani.





La strada ora è un sussegguirsi di vigneti: siamo nella McLaren Vale la regione australiana  del cibo e del vino  di qualità superiore, situata nella città di McLaren Vale, a circa 38 km a sud di Adelaide, nell'Australia meridionale. È internazionalmente rinomata per i vini che produce e inclusa nelle Grandi Capitali del vino del mondo. La regione prese il nome da David McLaren, il direttore coloniale della South Australia Company o John McLaren  che visitò l'area nel 1839. Tra i primi coloni della regione alla fine del 1839, c'erano due agricoltori inglesi del Devon, William Colton e Charles Thomas Hewett. William Colton fondò la Daringa Farm e Charles Thomas Hewett fondò la Oxenberry Farm. Entrambi gli uomini sarebbero stati preminenti agli albori della McLaren Vale.
Sebbene inizialmente la principale attività economica della regione fosse la coltivazione di cereali, John Reynell e Thomas Hardy piantarono le viti nel 1838 e le attuali aziende vinicole di Seaview e Hardy erano in funzione già nel 1850. Le uve furono piantate per la prima volta nella regione nel 1838 e alcune vigne con più di 100 anni stanno ancora producendo. Oggi ci sono più di 88 cantine nella McLaren Vale. La maggior parte sono piccole attività a conduzione familiare e cantine boutique.Nel febbraio 2011, Mike Rann, Premier australiano del Sud, annunciò che sarebbe stata introdotta una legislazione speciale per proteggere il patrimonio unico della Barossa Valley e della McLaren Vale. Il Premier Rann ha dichiarato: "Barossa e McLaren Vale cibo e vino sono le icone chiave dell'Australia del Sud. Non dobbiamo mai permettere alla Barossa o alla McLaren Vale di diventare periferia di Adelaide."
La regione della McLaren Vale è famosa per i suoi vini rossi secchi, in particolare quelli prodotti a Shiraz, Grenache e Mourvedre. Vengono coltivati ​​anche Cabernet Sauvignon, Merlot e Petit Verdot. Le varietà di vino bianco nella regione includono Chardonnay, Semillon, Sauvignon bianco e Riesling. I vini della McLaren Vale si distinguono per la loro maturità, eleganza, struttura, potenza e complessità. McLaren Vale ha 3218 ettari di Shiraz sotto la vite. Altre varietà importanti includono il Cabernet Sauvignon con 1288 ettari di piantagione, lo Chardonnay con 722 ettari di terreno coltivato e Grenache con 402 ettari di terreno coltivato a vite (non irrigati). Shiraz viene raccolto dalla fine di febbraio all'inizio di aprile,il Cabernet Sauvignon  a fine marzo, lo Chardonnay viene raccolto a metà marzo.



Ed infine siamo giunti a Victor Harbor dopo 620 km tra parchi animali vigneti laghi. Situata su una delle coste più sorprendenti del mondo, l'ex città baleniera di Victor Harbor è un rilassante rifugio sul mare con una storica strada principale e una costa dominata da un enorme sperone roccioso chiamato Bluff. Un'isola Granite Island, collegata a Victor Harbor da una strada rialzata, è cosparsa di giganteschi massi di granito. Centinaia di balene nuotano in questa zona, dove le spiagge sono tranquille  prima di avvicinarsi alla città con i loro piccoli. un'esperienza è vedere i piccoli pinguini ad Oceanic Victor e visitare Urimbirra Park dove si possono toccare canguri koala wombats dingo ecc, attraversare il Kaiki walk o con il bus a cavalli o a piedi ed osservare la prima ferrovia a vapore che non tutti i giorni è in funzione ma che noi abbiamo visto transitare. Essendo la stagione invernale gli hotel non sono recettivi, molti chiusi tuttavia all'info centre c'è la massima disponibilità per ricercare un luogo. Il nostro colpo è stato trovarne uno tra canguri e koala purtroppo sprovvisto di WiFi: Lazydays tuttavia una splendida sistemazione.



lunedì 3 settembre 2018

GreatOceanRoad: da Melbourne a Warnnambol


Ed oggi si parte in auto : vettura noleggiata da Europcar, poco distante dal nostro hotel; percorreremo tutta la GOR sino a Warnnanbol per tutti i suoi quasi 250 km e successivamente proseguiremo sulla Princes Hwy per altri 1000 km sino a giungere ad Adelaide.



 Ci accoglie di prima mattina un impiegato che è una macchina da guerra. Professionale, cortese, preparato e anticipa tutti i quesiti che gli poniamo,e ci fa trovare il navigatore già impostato in lingua e pure il percorso, 10ku Zac! Per 5 gg con la copertura totale abbiamo speso 436€, la vettura è una Toyota Camry uguale a quella usata in Canada. Il telepass per le autostrade è già a bordo ed è compreso nel noleggio. Grandioso come sempre il fatto che appena sali a bordo i telefoni si scollegano dall'uso manuale ma si possono usare esclusivamente con comandi al volante (non è una scelta personale, è così e basta: in Australia le leggi vengono osservate mentre in altri luoghi ben noti ce se ne strafotte per usare un anglicismo).
Uscire da Melbourne non è proprio una passeggiata, diciamo che dopo un inizio di difficoltà di comunicazione tra noi ed il navigatore (ci stava portando verso Sydney causa omonimia del primo stop...la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo!) e circa 30 km percorsi a babbo morto, finalmente troviamo il Torquay con lo stato corretto e percorriamo gli 80 km di periferia dopo Gelong. 




 E qui abbiamo il primo incontro con un canguro che purtroppo sfugge a Giovanna intenta a sfilarsi una felpa.Ci rimane malissimo temendo di non vederne più...ma l'Australia esporta canguri in tutto il mondo...e si ricrederà. E' inverno, e le temperature richiamano quelle europee di inizio autunno, tuttavia ci sono dei buoni motivi per visitare questi luoghi: conoscenti che hanno visitato questa parte di Australia in estate sono rimasti insoddisfatti per mole di turisti, traffico, difficoltà di alloggio se non a prezzi altissimi e code per fare le visite. In inverno nulla di tutto ciò: strade con traffico inesistente, alloggio quanto ne vuoi a prezzi accettabili ,accesso alle attrazioni naturali immediato presenza di turisti asiatici molto ridotta anche se presente ovunque, riduzione del vociare e delle truppe da selfie.
Il primo stop è Torquay che è il punto in cui inizia la Great Ocean Road e, grazie alla presenza di Bells Beach, una spiaggia di fama mondiale, spesso viene definita la “capitale australiana del surf”. È anche la città natale di due marchi leader nel settore del surf: Rip Curl e Quicksilver. 






Dopo Torquay a pochi chilometri si giunge a Bell's Beach dove ogni anno a Pasqua c'è una manifestazione mondiale di surf. Da qui proseguiamo sino a Lorne con le onde sempre alte ed i surfisti che si divertono sui break.


Sul percorso a circa 30 km da Torquay si trova l'Arco della Memoria, che indica la partenza della GOR.. ma anche un memoriale a chi l'ha costruita.
La Great Ocean Road è un tratto di strada nazionale di 243 chilometri (151 mi) lungo la costa sud-orientale dell'Australia tra Torquay e Allansford.La strada è considerata un'attrazione turistica nella zona, in cui gran parte della strada abbraccia la linea costiera chiamata Surf Coast tra Torquay e Cape Otway e la Shipwreck Coast più a ovest di Cape Otway, dando una visione dello Stretto di Bass e dell' Oceano meridionale. La strada attraversa le foreste pluviali, così come le spiagge e le scogliere composte di pietra calcarea e arenaria, che è suscettibile di erosione. La strada corre attraverso Anglesea, Lorne, Apollo Bay e Port Campbell, quest'ultima nota per le sue formazioni calcaree naturali e arenarie, tra cui Loch Ard Gorge, The Grotto, London Arch (ex London Bridge) e The Twelve Apostles.  Nel tratto della Great Ocean Road, più vicino a Geelong, la strada serpeggia lungo la costa, con alte scogliere quasi verticali sull'altro lato. I segnali stradali montati lungo la strada avvertono gli automobilisti di possibili cadute di massi, che si sono verificati in passato. Costruita da soldati tra il 1919 e il 1932 e dedicato ai soldati uccisi durante la prima guerra mondiale, ed è il più grande monumento ai caduti del mondo. Si snoda attraverso vari terreni lungo la costa e consente l'accesso a numerosi punti di riferimento importanti, tra cui le formazioni di calcare dei Dodici Apostoli a foreste e vigneti.




La GOR ebbe un costo di circa ottantamila sterline interamente da privati e  Il denaro sarebbe stato rimborsato addebitando ai conducenti un pedaggio fino a quando il debito non fosse stato liquidato e la strada quindi sarebbe stata donata allo stato.
La tappa successiva è Lorne un paradiso dei fotografi e una zona di fauna. Qui facciamo conoscenza della colonia di Kakatua, circa 1600 molto inclini al cibo dei turisti.





 Da Lorne proseguiamo per Apollo Bay rinomato per il famoso festival di Aprile ed è un ottimo punto di partenza per visitare anche la zona di Cape Otway, uno dei punti più meridionali dell’isola australiana. Qui la costa è estremamente particolare ed affascinante. La zona è tragicamente famosa per il gran numero di naufragi avvenuti presso le sue coste: a poco sarà servito il Cape Otway Lighthouse, il faro famoso per essere il più antico di tutto il territorio australiano. 



Dopo Apollo Bay la strada lasci la costa ed entra nell'entroterra delle foreste pluviali, che si attraversano  con le auto. Maits Rest rainforest, Aire River Wildlife reserve e dopo 50 km la Melba Gully, Great Otway National Park regno degli ornitorinchi che abbiamo visto







 
Dopo 80 km di entroterra pluviale giungiamo a Princetown: sono le 15.30 e vogliamo visitare almeno tre siti del Twelve Apostles Marine National Park.  Princetown è un piccolo villaggio costiero a 14 chilometri da Port Campbell ed è costituito da un pub che funge anche da emporio, ufficio postale e una guest house. Ha meno di 500 abitanti,ed è delimitata su due lati da parchi nazionali, con il Port Campbell National Park che si estende verso nord-ovest e il Great Otway National Park a sud-est.




Le formazioni rocciose dei Dodici Apostoli si trovano a sei chilometri a ovest di Princetown, con la Gibson Steps nelle vicinanze. Il Loch Ard Gorge è appena passato i Dodici Apostoli, verso Port Campbell. Quindi direzione Gibson step, dove causa marea non potremo raggiungere il pinnacolo che emerge dall'oceano.




 Scendiamo la scalinata e raggiungiamo la spiaggia con raffiche di vento importanti, ma il giorno è splendido con un sole che non è frequente specie in questa stagione.



I Dodici Apostoli (in realtà in principio 9) si trovano a tre chilometri da Gibson Steps:tutti i siti del parco hanno parcheggi, centro informazioni toilettes e tutti i sentieri sono attrezzati ed in piena sicurezza. per andare sulla scogliera dei Twelve Aposteles dal parcheggio basta prendere il sottopasso dietro al centro informazioni. Dei 9 apostoli sono rimasti otto apostoli, il nono è crollato drammaticamente nel luglio 2005. Il nome rimane significativo e spettacolare, soprattutto nel settore del turismo australiano. Gli apostoli sono stati formati dall'erosione: le dure e estreme condizioni meteorologiche dell'oceano meridionale erodevano gradualmente il tenero calcare per formare caverne nelle falesie, che poi divennero archi, che a loro volta crollarono; lasciando pile di roccia alte fino a 50 metri. A causa di questa erosione, ne rimangono solo otto.







ancora uno scatto a Castle Rock da dove di vede il pinnacolo di Gibson e i 12 apostoli e poi direzione Port Campbell per trovare dove dormire. In inverno in Australia è consuetudine, vista la ridotta presenza di turisti, che verso le 17 tutto chiuda persino le reception (chiamiamole così) dei residence. Non ci sono stanze, solo appartamenti dotati di cucina completa, per noi un toccasana.


Sono quasi le 17.30 quando dopo 10 km raggiungiamo Port Campbell che è un piccolo paese con molti hotel, essendo una località turistica estiva grazie alla baia riparata che presenta una spiaggia di sabbia finissima. Proprio sulla baia che è anche la diga foranea del jetty troviamo un residence carinissimo che per 134 aud ci da un appartamento con tutti i comfort di circa 60 metri con cucina e vista sull'oceano, il Sea Foam Villas (qui il sito). 



Dopo esserci recati all'emporio andiamo al London Bridge perchè il tramonto incombe: è il momento in cui escono i pinguini delle fate , altri non più di 35 cm che durante il giorno si rifiugiano in tane e nella vegetazione. Se di giorno fa freddo quando calo il sole fa veramente freddo; oltremodo non si è riparati in quanto non si può scendere ma si è in alto ad attendere che in fila escano, alla mercè delle sciabolate di vento.



Anche dopo questa esperienza decidiamo di fare ritorno al caldo. Una cena a base di spaghetti, dell'ottimo salmone e quindi una passeggiata, soli che più soli non si può. Persino il bar è chiuso e sono le 9 di sera.. sul jetty tra i flutti dell'oceano ci sono tre pescatori che pacifici a zero gradi pescano...e cosa hanno pescato...uno squalo


Alla mattina ci attende un panorama novembrino: la nebbia avvolge tutta la zona e rende l'atmosfera ovattata. Dopo colazione lasciamo il Sea Foam e ritorniamo indietro verso tutti i siti che abbiamo escluso ieri ma che ci siamo ripromessi di osservare oggi. La nostra meta finale sarà Portland a  poco meno di 200 km da qui. 
Da una brochure del parco (qui e  e qui) ho estratto la sequenza dei siti da visitare .





e questi  sono gli scatti






e a The Grotto  siamo riusciti a vedere le balene




Estendendosi lungo la costa dalla città, il parco offre una ricchezza di esperienze per gli amanti della natura. Ci sono piacevole passeggiata lungo le scogliere o si gironzola tra la vegetazione e la macchia mentre si osservano le numerose specie di uccelli nativi che nidificano nella zona. E' stato abbastanza semplice vedere gli wallabee ed anche un echidna, specie di formichiere spinoso


ora alla guida abbiamo un altro driver. Giovanna ci porterà a Portland non prima di aver osservato Massacre bay  e Bay of islands che sono gli ultimi due luoghi del parco.

  




ora la strada prosegue all'interno tra piccole anse e ponti, tra lunghi prati e giganteschi allevamenti di vacche da carne e da latte... fino a raggiungere un'azienda un pò sui generis. una specie di zoo allevato:



proseguiamo fino a Warnnambool dove ci fermeremo alla Tower Hill Reserve (sito web) luogo interamente gratuito. Tower Hill è un importante punto di riferimento naturale sulla Princes Highway tra Warrnambool e Port Fairy nel sud-ovest del Victoria, e molte persone lo visitano per godersi un picnic o una passeggiata, per vedere la sua fauna selvatica o per studiare la sua geologia. Essendo un gigantesco cratere da esplosione vulcanica è di grande importanza geologica. Ci sono vari sentieri da percorrere, noi abbiamo scelto il Journey to the last Volcano definito moderato, insomma....

Qui abbiamo visto Koala ed Emu.



 E' giunto il momento di riprendere la via  mentre il sole cala vediamo arrivare un fronte scuro di pioggia,; siamo stati fortunati per i rimanenti 60 km pioverà senza tregua sino al giorno dopo. Arriviamo in una Portland praticamente chiusa e dobbiamo bussare alla porta per farci aprire la reception. Anche qui un cottage appartamento: la cena la acquistiamo al solito Woolworth (aperto tutti i giorni fino alle 22). 
La nostra avventura sulla GOR finisce qui. Ci lascia panorami immensi, mozzafiato, un itinerario vario tra natura mare animali, una popolazione ospitale e concreta, un modo di vivere soft che aiuta ad apprezzare la vita....insomma un piccolo paradiso.