venerdì 19 settembre 2014

Memoriale del Carcere della Stasi (Gedenkstätte Berlin-Hohenschönhausen)

Oggi vi portiamo al Memoriale del Carcere della Stasi  o Gedenkstätte Berlin-Hohenschönhausen.  Alt-Hohenschönhausen si trova nella zona nord-orientale della città. Procedendo da nord in senso orario, confina con i quartieri di Neu-Hohenschönhausen, Marzahn, Lichtenberg, Fennpfuhl, Prenzlauer Berg e Weißensee.

Come si arriva

Anche in questo caso si tratta di un vero e proprio "viaggio", condizionato dal fatto che il tram M5 non giunge temporaneamente nei pressi. Consigliamo quindi di prendere l'M6 in Moll straße e proseguire fino alla fermata Genslerstr. e da lì proseguire a piedi per 150 mt sino all'incrocio,a sinistra su Liebenwalder straße e prendere il 256 in direzione Zentralfriedhof via S+U Lichtenberg. A lavori conclusi si prende l'M5 in Alexander platz/Gontardstr.e si scende a Freienwalder Str.e da lì trecento metri si è al memoriale.
Noi abbiamo dovuto optare per la prima delle opzioni,in tutto 55' attese comprese.
Nei pressi del memoriale ci sono due supermercati ...



Gedenkstätte o Memoriale del Carcere della Stasi


Sorge sull'area di una ex-grande cucina dell’Istituto per l’Assistenza Pubblica Popolare del Partito Nazionalsocialista (NSV). L’edificio di mattoni, la cui costruzione era terminata nel 1939, venne confiscato nel maggio 1945 dalle forze d’occupazione sovietiche, le quali lo convertirono a campo di raccolta e smistamento prigionieri denominandolo come "Speziallager Nr. 3". Da qui circa 20.000 detenuti vennero condotti per mezzo di marce forzate oppure caricati su autocarri verso altri campi di lavoro sovietici, come ad esempio l’ex campo di concentramento di Sachsenhausen. In seguito alla chiusura del campo nell'ottobre 1946, nello scantinato dell'edificio sorse il carcere giudiziario sovietico per la Germania dell'Est.



 Nel 1951, il Ministero per la Sicurezza di Stato rilevò l'edificio, lo ampliò nel 1961 mediante una nuova costruzione e lo utilizzò fino al 1989 come istituto centrale per la carcerazione preventiva. Migliaia di perseguitati politici sono stati carcerati in questo luogo, tra cui quasi tutti i noti oppositori della RDT. Il luogo costituì una sorta di centrale della repressione comunista nella Germania dell'Est. L'istituto per la carcerazione preventiva si trovava in una zona miltare vietata che era ermeticamente isolata dal mondo esterno. La zona non era indicata in nessuna piantina di Berlino Est. A tal proposito nella zona exibition and books ho acquistato un libro che tratta del tema.



 L'area dell'ex-istituto di carcerazione preventiva del Ministero per la Sicurezza dello Stato nel quartiere di Berlino Hohenschönhausen, come pochi altri luoghi in Germania, rappresenta la storia della persecuzione politica nella zona di occupazione sovietica e della RDT
 La visita inizia con un video in inglese che descrive storicamente il luogo che si sta per visitare.


 Il tour guidato dura circa due ore, e lo si può scegliere in inglese o tedesco. Si viene immediatamente proiettati indietro di 70 anni e poi traghettati negli anni '70-80. La visita inizia dall'U-Boot.


 Nell’edificio della fabbrica, lasciato vuoto, sorse dopo qualche tempo il carcere giudiziario sovietico centrale nel Germania dell’est. I prigionieri dovettero edificare le proprie celle sotterranee nella cantina priva di finestre dell’ex cucina: per questo il complesso venne chiamato “U-Boot”, il sommergibile.


  Le camere, fredde e umide, erano arredate solo con un tavolo di legno e un sacco, come giaciglio. Giorno e notte una lampadina rimaneva sempre accesa. Gli interrogatori si svolgevano soprattutto la notte, ed erano spesso accompagnati da minacce e violenze fisiche. Gli ex-detenuti più tardi raccontarono di come fossero stati costretti a sopportare veglie forzate, ore ed ore trascorse in posizione eretta, intere giornate di isolamento, o passate in celle colme d’acqua,per essere indotti a firmare le proprie confessioni. Per essere imprigionati, era sufficiente essere sospettati, o di aver aderito al Nazionalsocialismo, ma anche solo di essere vagamente avversari del regime comunista: rappresentanti dei partiti democratici SPD, LDPD e CDU,ma anche quei militanti comunisti o ufficiali sovietici non considerati fedeli alla linea imposta. In una cella d'acqua c'era l'acqua sul pavimento . Per tutto il tempo il detenuto era al buio assoluto senza possibilità di sedersi e senza servizi igienici. Ci si può immaginare in che stato doveva essere la cella dopo una settimana di completo isolamento








   La maggior parte di questi in seguito venne condannata dai Tribunali militari sovietici a diversi anni di lavori forzati. Conclusasi la dittatura della SED, quasi tutti, fra quanti fecero domanda al governo per essere completamente riabilitati, vennero in seguito dichiarati innocenti dalle autorità russe.
Il monumento commemorativo di Berlin-Hohenschönhausen si trova in un luogo che, come pochi altri in Germania, è legato ad una storia di ben 44 anni di persecuzione politica nella Zona d’Occupazione Sovietica (SBZ) e nella DDR. Dopo la Seconda Guerra Mondiale venne costruito in questo luogo un campo di internamento sovietico e, in seguito, il carcere giudiziario sovietico centrale per la Germania.
Agli albori degli anni ’50 il Ministero per la Sicurezza dello Stato (MfS) lo prese in consegna e lo utilizzò fino al 1990 come penitenziario giudiziario.



Dopo la sua fondazione, il Ministero per la Sicurezza dello Stato (MfS) si dotò nel marzo 1951 di una prigione sotterranea. Negli anni ’50 fu un luogo di sofferenza per innumerevoli uomini che si erano opposti alla dittatura comunista. La lista dei detenuti spazia dagli organizzatori di scioperi che incitarono l’insurrezione del 17 giugno 1953 fino a seguaci dei testimoni di Geova. Anche comunisti riformisti come il direttore della casa editrice Aufbau, Walter Janka, e politici caduti in disgrazia come l’ex ministro degli esteri della DDR, Georg Dertinger (CDU) oppure l’ex membro del Politbüro della SED, Paul Merker, furono detenuti per mesi nelle celle sotterranee. Persino cittadini dell’ovest che criticavano la SED furono sequestrati dal MfS, quindi condotti verso Hohenschönhausen, come l’avvocato legale della Berlino ovest,Walter Linse, che venne rapito nel 1952 e giustiziato l’anno successivo a Mosca.


Il MfS era la Polizia Segreta della SED e, in quanto “Scudo e Spada del partito”, il principale strumento di conservazione della dittatura comunista. I collaboratori, 91.000 a tempo pieno e 180.000 non ufficiali, si occupavano infine della sorveglianza della popolazione su tutto il
territorio. Coloro i quali opponevano resistenza oppure tentavano di fuggire, venivano portati in una delle 17 prigioni giudiziarie del MfS.
Queste non erano altro che una sede distaccata del carcere centrale di Berlin-Hohenschönhausen
Alla fine degli anni ’50 i detenuti del campo di lavoro confinante col MfS dovettero erigere una nuova costruzione con oltre 200 celle e stanze per gli interrogatori. Il monumentale complesso carcerario faceva parte di una vasta area segreta, a cui, ai tempi della DDR,nessun normale cittadino aveva il permesso di accedere. Qui furono imprigionati soprattutto coloro i quali avevano tentato di fuggire, di espatriare o i perseguitati a causa delle proprie convinzioni politiche,tra cui il dissidente Rudolf Bahro e lo scrittore Jürgen Fuchs.






 

I detenuti ivi reclusi venivano logorati con persecuzioni psicologiche invece che per mezzo di violenze fisiche. Essi venivano, per esempio, volutamente tenuti all’oscuro sul luogo della propria prigionia, e indotti sistematicamente a sentirsi nelle mani di uno stato onnipotente.
Completamente isolati da ogni tipo di rapporto con il mondo esterno come con gli altri detenuti, i prigionieri venivano interrogati per mesi da personale appositamente addestrato, che aveva il compito di spingerli a rilasciare deposizioni firmate contro se stessi o contro terzi. Le Celle oscure di gomma (Gummi-Dunkelzellen vedi 2,3 e 5^ foto), situate nello scantinato del Neubau, erano destinate alla tortura psicologica. Le pareti delle celle erano rivestite di gomma nera. Non uno spiraglio di luce. Il prigioniero si ritrovava chiuso al buio per giorni e incapace persino di sentire la propria voce.Perdeva così la cognizione del tempo ed era presto assalito dall’angoscia, da una paura mortale fino ad arrivare al dubbio di non esistere .
Durante la visita è emerso il quadro della psicologia che si nascondeva dietro le strategie di manipolazione e alle tecniche di interrogatorio che avvenivano quotidianamente all’interno del carcere. In una stanza c'è una tuta blu molto grande e delle pantofole che i prigionieri indossavano per molte ore in isolamento, e perdevano i sensi ed iniziavano ad accusare crisi di identità



Tutte le stanze degli interrogatori sono disposte in file, in maniera identica, ideate appositamente per agevolare la manipolazione. Furono i sovietici ad apportare la conoscenza delle principali tecniche di interrogatorio, studiato in ogni minimo dettaglio, insieme ad alcune delle più recenti tecnologie di sorveglianza per le sale di controllo, dove viene videoregistrata ogni cosa.





 Soltanto la rivoluzione pacifica, che nell’ottobre 1989 destituì la dittatura della SED, poté portare allo smantellamento del Servizio per la Sicurezza Nazionale e della prigione. (vedere foto di una stanza completamente coperta da pannelli di pelle che la rendevano insonorizzata e senza far comprendere al prigioniero dove si trovasse)
La nostra guida ci ha mostrato come le guardie aprivano le porte, ovvero nella maniera più rumorosa possibile.I detenuti non venivano lasciati dormire per più di un ora.

Venivano continuamente svegliati dalle guardie che picchiavano con i manganelli sulle porte o che appunto aprivano e chiudevano rumorosamente queste ultime.
Le pareti sono ancora interamente percorse dal sistema di allarme composto da spinotti a brevissima distanza tra loro.


Com'era il funzionamento? Tutti i corridoi avevano questi fili lungo la parete e ad intervalli regolari c'erno dei punti di unione (tipo due spinotti verde e blu oppure nella seconda foto che è inerente ad un interrutyore vicino ad una porta, giallo e rosso).
Allorquando si verificava una situazione di fuga o di pericolo per la sicurezza interna la guardia staccava uno spinotto dal filo , si interrompeva il circuito e scattava l'allarme!!


Un'ultima zona è quella occupata dalle terribili "gabbie delle tigri":un luogo dove i prigionieri potevano avere un 'ora d'aria che se le condizioni climatiche erano avverse i carcerieri prolungavano anche del doppio. Anguste negli ultimi anni ndivennero sempre più mridotte per spazio con la costruzione interna di muri divisori.




Dopo l’ingresso della DDR nella Repubblica Federale, la prigione di Berlino-Hohenschönhausen venne chiusa nell’ottobre del 1990.
Diversi ex-detenuti si impegnarono per creare in quel luogo un monumento commemorativo. Così l’enorme penitenziario nel 1992 venne posto sotto tutela, e due anni più tardi proclamato monumento commemorativo. Inoltre, dal luglio del 2000 è anche la sede di una
fondazione indipendente di studi sul diritto pubblico. Il monumento commemorativo ha il compito, come sancito da un’apposita norma legislativa in merito, di "approfondire la storia del penitenziario di Hohenschönhausen dal 1945 fino al 1989, di sensibilizzare il pubblico attraverso l’allestimento di mostre e manifestazioni oppure tramite la pubblicazione di appositi volumi, per promuovere dibattiti e scambi di idee sulle forme oppressive assunte dalla dittatura comunista e sulle conseguenze derivanti dalle persecuzioni politiche attuate”. L ’ex carcere della Stasi è stato visitato nel corso degli anni da più di 340.000 persone, tra cui circa 160.000 scolari, le quali normalmente sono accompagnate nella zona da ex-detenuti 
La visita prosegue autonomamente al di fuori della prigione con la visita ai vari edifici connessi alla Stasi, come l'ufficio controllo corrispondenza che attraverso una macchina che produce vapore aprivano le lettere e le sottoponevano a controllo.
Buona visita.

Also Bis Bald

in video 
Stasi:la polizia segreta della DDR (50'docum) 
La storia della Stasi (47')
La nascita della Stasi..

"..il 99% degli ex uomini della Stasi credono di aver fatto la cosa giusta, perché hanno obbedito al loro dovere. Sono rimasti ottusi e non hanno né la volontà né la forza di abbandonare le grandi menzogne, compagne di viaggio di una vita. Sono dei poveretti, dei vecchi uomini insignificanti.Ci tengo che tutti sappiano cosa è stato compiuto in questo luogo. Le chiavi del carcere ce le ho io ora. Posso entrare e uscire quando voglio e questa è la mia rivincita. Hanno fallito" Gilbert Florian ex detenuto della prigione

info:
Si ricorda  che l’accesso agli ex locali del carcere è consentito solo con una visita guidata.
Visite guidate per singoli visitatori
Dal lunedì al venerdì, alle 11.00, 13.00 e 15.00 ore.
Sabato e domenica, una volta all’ ora dalle 10.00 alle 16.00 .
Visite guidate per gruppi
Ogni lgiorno, dalle 09.00 alle 16.00
(solo tramite prenotazione al numero: +49 (0) 30 98 60 82 30
oppure al fax : +49 (0) 30 98 60 82 34)
Ingressi

Normale: 5 Euro, ridotto: 2,50 Euro, Scolari: 1 Euro.

sito Prigione Stasi (in inglese)  film Le vite degli altri (Das Leben der Anderen)


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