giovedì 24 ottobre 2013

La Phnom Penh dei Khmer Rossi

1 agosto

 Tuol Svay Prey High School oggi Tuol Sleng Genocide Museum

Prima di iniziare la visita virtuale è doveroso ricordare qualche notizia che ho appreso in questi anni da ex Khmer e cittadini che sopravvissero quegli anni.
Oggi in Cambodia quando si parla del periodo 17 aprile 1975 al 7 gennaio 1979 nessun riferimento viene fatto per il regime di  Pol Pot, ma si usa definirlo definirlo con la sua durata, cioè 3 anni 8 mesi 21 giorni! E così i governi che si sono succeduti hanno portato avanti la politica del tollerare e dimenticare. 


PREMETTO NON SARO' BREVE

Tutto ebbe inizio nel 1951 quando nacque il Partito Comunista Cambogiano, anche se più tardi il leader dei Khmer Rossi, Pol Pot, ha sostenuto che sia stato fondato nel 1960. Questo perché, nel 1961 Pol Pot, al rientro da Parigi (aveva vinto una borsa di studio per il biennio 1949-1951 per seguire corsi di elettrotecnico), aveva fatto assassinare il segretario del partito in carica e ne aveva assunto egli stesso la carica. Agli inizi era subordinato al Partito Comunista del Vietnam. Dagli anni sessanta i comunisti cambogiani condussero piccole insurrezioni lungo i confini vietnamiti e mantennero il supporto del Vietnam nella loro lotta contro gli Stati Uniti. Nel 1967 una brutale repressione dell'esercito governativo contro attivisti comunisti e semplici sospetti fece incrementare gli aderenti ed i fiancheggiatori dei Khmer Lieu (i "Khmer delle montagne", in quanto l'organizzazione di Pol Pot era forte soprattutto nelle regioni montuose occidentali e settentrionali del paese): questa sarà la base dell'esercito rivoluzionario (spesso composto da adolescenti fanatici e analfabeti tutti vestiti con un'eguale tunica nera) che prenderà il potere al termine della Guerra del Vietnam.
Negli anni settanta il Partito prese il nome di Partito Comunista di Kampuchea e negli anni ottanta e anni novanta di Partito della Kampuchea Democratica, ma il nome comunemente usato era Khmer Rossi, coniato da Sihanouk negli anni cinquanta. I Khmer Rossi non si riconoscevano in questa denominazione: essi si chiamavano "i Khmer prima dell'Anno zero" (L'"Anno zero" era considerato il giorno della presa del potere, e segnò il divieto assoluto di usare il calendario tradizionale a favore di un "calendario rivoluzionario", che non comprendeva né giorni né eventi antecedenti la rivoluzione).
il Partito era retto dal Comitato Centrale. Al Comitato Centrale ci si riferiva con il termine "Kena Mocchhim" ("Apparato del Partito", in cui "mocchhim" deriva dal termine francese "machine", che sta per "apparato"). I membri permanenti del Comitato Centrale dei Khmer Rossi (che costituivano il cosiddetto "Nucleo del Partito") furono, durante il periodo tra gli anni sessanta e la metà degli anni novanta (dopo i quali la leadership venne decisamente allargata):
Pol Pot, altrimenti detto "Fratello Numero 1", leader del Partito, Segretario Generale dal febbraio 1963 fino al 1981 (ma leader ufficioso fino al suo arresto da parte dei suoi stessi seguaci nel 1998. (Morto)


Nuon Chea, altrimenti detto "Fratello Numero 2", prima Vice-Capo dell'Alto Comando dei Khmer Rossi dal 1970 al 1975, poi Presidente dell'Assemblea della Kampuchea Democratica dal 1976 al 1979, nel 1998 entrò nel governo di Hun Sen. Arrestato nel settembre 2007, è in attesa di giudizio per crimini contro l'umanità.
Ieng Sary, altrimenti noto come "Fratello Numero 3", nel 1970 divenne rappresentante dei Khmer Rossi nel GRUNK (Gouvernement Royal d’Union Nationale du Kampuchéa), poi Deputato Primo Ministro e Ministro degli Affari Esteri della Kampuchea Democratica durante tutta la dittatura, era un cognato di Pol Pot, e fu anche responsabile di alcuni campi cosiddetti di rieducazione. Dopo la caduta del regime, fu responsabile dei finanziamenti del governo cinese fino al 1992. Nel 1996 si arrese al governo cambogiano e fu amnistiato. (Morto nel 2013)
Khieu Samphan, altrimenti noto come "Fratello Numero 4" o "Fratello Khieu" o "Compagno Hem", Capo dello Stato della Kampuchea Democratica, aveva già ricoperto cariche nei governi precedenti la rivoluzione. Dopo la fine della dittatura divenne Primo Ministro del governo dei Khmer Rossi in esilio, poi Ministro degli Affari Esteri dal 1982 al 1991. Sostituì Pol Pot alla leadership nei primi anni ottanta. Si arrese ed entrò nel Governo di Hun Sen nel 1998. (Vivo)
Ta Mok, altrimenti detto "Fratello Numero 5" (o "Numero 15", secondo alcune fonti) o "Il macellaio", fu, dopo svariati altri incarichi, prima membro del Comitato Centrale dal 1963, poi Capo di Stato Maggiore dell'Esercito dal 1975. Nel 1998 fa arrestare Pol Pot e diventa l'ultimo leader dei Khmer Rossi l'anno dopo. Viene arrestato nel 1999. (Morto in carcere il 21 luglio 2006 all'età di 82 anni)
Son Sen, altrimenti detto "Fratello Numero 89", entra nel Comitato Centrale nel 1963 e nel 1968 comanda la lotta armata contro Sihanouk. Nel 1975 diventa Ministro della Difesa e capo dei Servizi Segreti. Nel 1977 viene incaricato di dirigere svariate purghe e di comandare la guerra contro il Vietnam, infine nel 1979 viene nominato Comandante dell'Esercito. (Giustiziato da Pol Pot nel 1997)
Yun Yat, moglie di Son Sen, a partire dal 1969 diresse il servizio sanitario nelle aree controllate dai Khmer Rossi. Dal 1975 fu Ministro della Cultura, dell'Educazione e dell'Informazione. Nel 1977 fu incaricata di estirpare il Buddhismo. (Assassinata insieme al marito nel 1997)
Ke Pauk, altrimenti detto "Fratello Numero 13", già membro del Movimento anti-francese Khmer Issarak dal 1950, fu Segretario del Partito per la Zona Nord dal 1975, e nel 1976 fu responsabile di purghe nella Zona Centrale e di grandi massacri di civili della Zona Est nel 1978. Si arrese al governo nel 1998. (Morto nel 2002)
Ieng Thirith, moglie di Ieng Sary, fu prima Ministro dell'Assistenza Sociale e poi corresponsabile con il marito degli Affari Esteri. Fu anche responsabile della famigerata Alleanza della Gioventù Democratica Khmer, creata nel 1962 e diventata nei primi anni settanta Alleanza della Gioventù Comunista di Kampuchea, formata da ragazzini totalmente devoti al regime e che fu strumento di Pol Pot nel controllo dell'apparato del Partito. Nel 1976 diresse una purga nella Zona Nord-Ovest. (Viva)
La leadership dei Khmer Rossi fu molto ingrandita negli anni sessanta e novanta. I leader Khmer Rossi provenivano in genere dalle classi medie ed erano stati educati nelle università francesi. La maggioranza dei combattenti Khmer Rossi proveniva da classi povere e da famiglie lavoratrici.
L'ideologia dei Khmer Rossi era il risultato della combinazione del maoismo (i Khmer Rossi furono sempre indipendenti dagli altri stati comunisti, compresa la Cina dopo l'avvento di Deng Xiaoping) e di un'idea anti-colonialista. Al potere, applicarono un programma molto radicale, che prevedeva l'isolamento da influenze straniere, la completa statalizzazione, l'abolizione delle banche, della finanza e del denaro, la messa fuorilegge di tutte le religioni e la deportazione di tutte le persone in fattorie collettive. Inoltre il sistema giudiziario venne abolito, ed era proibito possedere oggetti di manifattura occidentale, pena la morte. Lo spostamento delle persone nella campagne fu giustificato anche dal fatto che con i bombardamenti USA la popolazione aveva sovraffollato le città, peggiorando la carestia.
Comunque, i Khmer Rossi giustificarono l'abolizione della moneta con il fatto che allora il denaro era carta straccia in Cambogia e che la misura provvisoria doveva fornire un aiuto a ripartire da zero per poi ristabilire un'economia moderna.




Ad oggi la sua matrice politica viene definita dalla maggior parte degli storici - sia a causa dell'alleanza con la Cina che per le profonde similitudini, nonostante tutto almeno nei principi guida, tra la prassi politica di Pol Pot e fatti storici quali la Rivoluzione Culturale o il Grande balzo in avanti - come una forma estremamente radicalizzata di maoismo. In essa manca, tuttavia, nella lettura marxista dello sviluppo storico, qualunque passaggio intermedio tra la società pre-rivoluzionaria e quella giunta allo stadio finale del comunismo.
Nei fatti, si sa per certo che il Partito era lacerato da profonde divisioni ideologiche. Tre erano i gruppi in cui confluivano le diverse anime del movimento: quello nazionalista di Pol Pot, quello filo-cinese e quello filo-vietnamita. Furono le prime due correnti a prevalere, con un conseguente peggioramento dei rapporti col Vietnam, che indusse quest'ultima nazione a invadere la Cambogia nel 1979, deponendo così il regime dei Khmer Rossi
Nel 1970 Sihanouk venne deposto da un colpo di stato del generale Lon Nol appoggiato dalla CIA e per questo passò dalla parte dei Khmer Rossi. In esilio a Pechino, il sovrano unì le proprie forze a quelle di Pol Pot, creando il FUNK (Fronte Unito Nazionale dei Khmer). Lon Nol attuò una feroce repressione contro l'opposizione e provocò un diffuso malcontento popolare. Così i Khmer Rossi poterono estendere il loro dominio e nel 1973 gran parte del territorio era in loro possesso. Nei primi mesi del 1975 la capitale cambogiana era accerchiata dai guerriglieri comunisti e l'esercito si era ridotto a controllare solamente i centri cittadini maggiori. Il 17 aprile 1975 Phnom Penh capitolò e Lon Nol fuggì.



 La città venne subito fatta evacuare e ben presto la stessa sorte toccò alle altre. Sihanouk ebbe la carica di presidente senza potere e nel 1976 venne arrestato con l'accusa di voler restaurare la monarchia e di opporsi ai Khmer Rossi e scampò all'esecuzione fuggendo a Taiwan. I Khmer Rossi deportarono la popolazione nelle campagne e la misero a lavorare nelle fattorie comuni: chi non produceva non mangiava. Furono aboliti ospedali, scuole, banche, moneta, le professioni "borghesi" (insegnante, medico, avvocato, ecc.). Durante i loro 4 anni al potere, fecero lavorare e ridurre in carestia la popolazione e giustiziarono gruppi di persone (inclusi i burocrati), uccidendo anche per reati minori. I cambogiani dovevano produrre 3 tonnellate di riso ad ettaro; prima la media era una tonnellata. I Khmer Rossi costrinsero a lavorare 12 ore senza fermarsi, senza adeguate cure o cibo. Secondo alcuni resoconti vennero adottate le medicine locali invece di quelle occidentali e questo avrebbe portato a numerosi decessi. Alcune testimonianze riportano che le relazioni familiari furono proibite e i membri di famiglie furono messi a morte per aver mantenuto qualche relazione tra di loro, ma alcuni hanno contestato queste affermazioni.
La lingua khmer ha un sistema completo di parole nel parlare tra membri di diverso stato sociale. Durante il potere dei Khmer Rossi queste usanze furono abbandonate. Le persone furono incoraggiate a chiamarsi "amico" o "compagno" e ad abbandonare i tradizionali sistemi per esprimere la devozione, come unire la mani. Il calendario tradizionale fu sostituito da uno nuovo che faceva cominciare la storia dall'anno della rivoluzione, detto "Anno zero".


 La lingua fu trasformata. I Khmer Rossi inventarono nuovi termini. Le persone dovevano "forgiare" caratteri rivoluzionari ed erano strumenti dell'Angkar (pr. "ahngkah", non deve essere confusa con Angkor); tale denominazione era adoperata dai Khmer Rossi per definire un misterioso ente politico supremo le cui caratteristiche, per intenderne la natura, potrebbero essere paragonate, mutatis mutandis, a quelle del Grande Fratello del celebre romanzo "1984" di George Orwell. Agli abitanti delle zone sottoposte al governo dei Khmer Rossi veniva imposto di venerare in maniera fanatica e pseudo-religiosa tale onnipresente ma impalpabile entità (in realtà una rappresentazione surreale del Partito Comunista di Kampuchea, i cui membri peraltro avevano in molti casi identità realmente incerta o del tutto ignota agli occhi del popolo), infallibile depositaria della giustizia e responsabile della sua esecuzione (a completo arbitrio dei guerriglieri di Pol Pot), della sorveglianza e della difesa del popolo cambogiano



 Il suo significato è quello di "Organizzazione" (il nome completo è Angkar Padevat, cioè "Organizzazione Rivoluzionaria", o Angkar Loeu, cioè "Alta Organizzazione"), e nel linguaggio imposto dai Khmer Rossi avrebbe sostituito del tutto qualunque riferimento esplicito al Partito o ai suoi leader, i quali non venivano mai nominati direttamente, ma indicati come Fratelli e distinti tramite un numero cardinale. Anche i figli venivano sottratti ai genitori per iniziare un tipo di educazione che faceva riferimento unicamente al partito: a volte i peggiori guardiani dei campi di concentramento ed i più fanatici delatori erano appunto bambini ed adolescenti. L'autorità patriarcale venne abolita, stabilendo l'assoluta eguaglianza dei coniugi e fu severamente proibito ai genitori (o tutori) percuotere, anche lievemente, i figli (o le persone sottoposte alla loro vigilanza).I Khmer Rossi arrestarono, torturarono e giustiziarono i sospetti di rapporti con governi stranieri al fine di minare lo stato. 




Vennero uccisi tutti i sospetti "sabotatori" (categoria ampia nella quale potevano rientrare molte azioni come furto, ovviamente sabotaggio, ribellione, rifiuto di lavorare ecc.), tra cui molti intellettuali (non per essere intellettuali, ma per "sabotaggio" o altri reati considerati capitali). I vietnamiti, i cristiani cambogiani, musulmani e monaci buddisti, la minoranza vietnamita e thailandese vennero brutalmente perseguitati. Dato che la Cina ebbe un diplomatico in tutto nelle relazioni con i Khmer Rossi, la comunità cinese non fu disturbata. Nessun paese straniero possedeva sedi diplomatiche nella Kampuchea Democratica, se non pochi paesi comunisti (Nord Corea, Cuba, Cina, Laos, Yugoslavia, Albania). I sovietici, rei d'aver riconosciuto ufficialmente la Repubblica Khmer del deposto Lon Nol, furono cacciati a bastonate all'indomani della presa del potere dei Khmer Rossi. Esempi di uccisione e tortura da parte de Khmer Rossi si possono vedere all'ex liceo di Phnom Penh, trasformato dai Khmer Rossi nel carcere S-21 (adesso museo di Tuol Sleng). Circa 200.000 persone passarono attraverso questi campi di concentramento fuori Phnom Penh come Choeung Ek, dove molti furono giustiziati e sepolti in fosse comuni.
Il numero esatto di persone che morirono a causa dei Khmer Rossi è discusso. Il regime installato dal Vietnam parlò di 3,3 milioni di morti. La CIA stimò da 50.000 a 100.000 giustiziati, ma le esecuzioni rappresentarono solo una parte delle morti totali, molte delle quali dovute alla carestia. Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti e l'Università di Yale parlarono di 1,2 e 1,7 milioni di morti rispettivamente. R. J. Rummel parlò di 2 milioni di omicidi. Pol Pot fissò il numero a 800.000 morti, mentre Khieu Samphan ammise una cifra leggermente più alta, un milione di morti. Le stime dei soli morti ammazzati variano da 300.000 a 1 milione. Nel 1972 la popolazione era di 7,1 milioni di persone. Se è corretta la stima di Amnesty International di 1,4 milioni di morti, circa il 20% della popolazione morì dal 1975 al 1979.
Il 22 dicembre 1978, dopo alcuni anni di scontri di frontiera e incursioni militari nel Vietnam (nel settembre 1977 si rischiò la guerra aperta), le truppe vietnamite invasero la Cambogia, occuparono Phnom Penh il 7 gennaio 1979 e deposero il regime dei Khmer Rossi.

Pol Pot in fuga verso la zona di Siem Reap
 A dispetto della tradizionale paura cambogiana della dominazione vietnamita (i vietnamiti ed i thailandesi abbatterono nel 1400 il regno Khmer di Angkor Vat), gli invasori furono assistiti dalle defezioni degli attivisti Khmer Rossi, che formavano la base del governo. Nel regime di Pol Pot, infatti, da sempre convivevano a fatica due fazioni, una maggioritaria filocinese (quella facente capo a Pol Pot, per l'appunto), ed una (con a capo Heng Samri) provietnamita e prosovietica: furono appunto questi ultimi, per timore di esser epurati e giustiziati ad invocare l'aiuto "fraterno" del Vietnam. I Khmer Rossi si ritirarono a ovest e continuarono a controllare l'area vicino alla Thailandia per i successivi dieci anni, ufficiosamente protetti da elementi dell'esercito tailandese e finanziati da contrabbandieri di diamanti e legname.
Gli USA e le altre nazioni occidentali, insieme alla Cina, continuarono nelle votazioni ONU a chiamare "Kampuchea Democratica" il legittimo governo cambogiano nella loro disapprovazione dell'occupazione vietnamita e dell'instaurazione della Repubblica Popolare di Kampuchea, che era sostenuta dall'Unione Sovietica. La Cina lanciò una punitiva invasione del nord Vietnam. Durante gli anni ottanta gli Stati Uniti dettero supporti militari e umanitari al repubblicano FLNPK e al realista ANS, tutti e due gruppi insurrezionali. I Khmer Rossi, guidati da Pol Pot e da molti militari dei tre gruppi ribelli, ricevettero molti aiuti dalla Cina e dall'esercito tailandese. Anche se l'est e il centro della Cambogia furono fermamente sotto il controllo vietnamita nel 1980, la parte ovest del paese continuò a essere un campo di battaglia per tutti gli anni ottanta, con milioni di mine sparse sul territorio.
Pol Pot lasciò la guida dei Khmer Rossi a Khieu Samphan nel 1985, ma continuò a essere capo effettivo di questi. Alcuni giornalisti dissero che sebbene la comunità internazionale fosse vicina alla condanna del brutale regime dei Khmer Rossi, un considerevole numero di cambogiani nelle aeree controllate dai Khmer Rossi davano genuino supporto a Pol Pot, per il suo nazionalismo e la sua visione di una "pura" società Khmer.
Dopo un decennio di inconcludente conflitto, tutte le fazioni politiche cambogiane sottoscrissero un trattato nel 1991 a favore di elezioni e per il disarmo. Ma nel 1992 i Khmer Rossi ripresero a combattere e l'anno dopo non riconobbero il risultato delle elezioni. Ci fu una defezione di massa nel 1996 quando solo una metà (circa 4.000) rimasero soldati. Nel 1997 ci fu il processo e l'imprigionamento di Pol Pot e altri Khmer Rossi. Pol Pot morì nell'aprile 1998 e Khieu Samphan si arrese a dicembre. Il 29 dicembre 1998 i rimanenti leader Khmer Rossi contestarono i massacri degli anni settanta. Nel 1999 molti membri si erano arresi o erano stati catturati. Nel dicembre 1999 Ta Mok e i rimanenti leader si arresero e i Khmer Rossi smisero effettivamente di esistere.
Prima della presa del potere da parte dei Khmer Rossi, molti cambogiani erano andati nei campi di rifugio stranieri. Ma coloro che non potevano fuggire dovettero lavorare nelle fattorie rurali fino a che i vietnamiti non li ebbero liberati e fatti uscire. Molti cambogiani andarono in Thailandia a chiedere asilo. Da lì sono stati trasportati in campi di rifugio come Kha-I-Dang, il solo campo che permetteva di andare in paesi come gli Stati Uniti, l'Australia, la Francia o il Canada.
Dal 1990 i cambogiani recuperarono demograficamente ed economicamente dal regime dei Khmer Rossi, nonostante le ferite psicologiche di molte famiglie cambogiane e le comunità emigrate. Sebbene l'attuale governo faccia insegnare le atrocità dei Khmer Rossi nelle scuole, la Cambogia ha una popolazione molto giovane e al 2005 3/4 dei cambogiani sono troppo giovani (meno di 20 anni) per ricordare gli anni della Kampuchea Democratica. La generazione più giovane conosce i Khmer Rossi solo attraverso i racconti dei parenti e degli adulti. Quando i vietnamiti sconfissero i Khmer Rossi, questi tentarono di distruggere i documenti a Tuol Sleng. Comunque, rimasero 100.000 pagine di documentazione su questo. Altre 100.000 pagine di documenti sono rimasti nella residenza di Son Sen. Molti dei leader Khmer Rossi rimasti, vivono nell'area di Pailin o sono nascosti a Phnom Penh.
Nel 1997, il Khmer Rouge Trial Task Force stabilì di creare una struttura legale e giudiziaria che processasse i rimanenti leader per crimini di guerra, genocidio e crimini contro l'umanità. I fondi insufficienti hanno compromesso le operazioni fin dall'inizio, ma l'unico problema fiscale rimasto che affronta il tribunale sono i 13 milioni di dollari USA che il governo cambogiano si è impegnato a versare. In parecchie dichiarazioni pubbliche il governo ha dichiarato che, a causa delle difficoltà economiche e altri impegni finanziari, può permettersi di dare solo 1,5 milioni di dollari per finanziare il tribunale e si è rivolto alla comunità internazionale per chiedere che il resto dei finanziamenti sia ottenuto con donazioni. In un annuncio a Phnom Penh il 7 ottobre 2005 il governo indiano ha annunciato che verserà un milione di dollari. Il Giappone ha dichiarato che il governo cambogiano può usare i fondi monetari giapponesi che erano già stati stanziati per progetti inerenti allo sviluppo per pagare il tribunale, ma la Cambogia ha risposto che questi fondi monetari saranno usati per gli scopi fissati originalmente. Altri paesi hanno discusso se dare più fondi, ma il lavoro del tribunale e dei suoi membri è ancora in corso.
L'ultimo processo celebrato con sentenza del 2012 e che abbiamo vissuto in diretta a Phnom Penh è stato quello a carico di Kang Kek Iew o compagno Duch o Deuch nato il 17 novembre 1942 è un criminale di guerra e l'ex leader del movimento comunista dei Khmer, che governò la Kampuchea democratica dal 1975 al 1979. Come capo della sicurezza interna del governo, supervisionò il campo di prigionia di Tuol Sleng (S-21) dove si tenevano migliaia per interrogatori e torture. Il primo leader Khmer rossi ad essere provato dalle straordinarie camere in tribunali della Cambogia per i crimini del regime, fu condannato per crimini contro l'umanità, l'omicidio e tortura per il suo ruolo durante la regola di Khmer della Cambogia e condannato a 30 anni di reclusione. Il 2 febbraio 2012, la sua condanna è stato esteso all'imprigionamento di vita dalle straordinarie camere in tribunali della Cambogia.

Dopo la vittoria di Khmer nell'aprile 1975 Duch e i suoi uomini istituirono le prigioni della capitale, tra cui la famigerata prigione di Tuol Sleng. Duch ordinò l'esecuzione di prigionieri dopo il loro interrogatorio è stato completato. Ad esempio, un elenco contenente i nomi di 17 prigionieri (bambine di otto e nove figli), ha scritto l'ordine "fateli a pezzi". Su un lungo elenco di detenuti, legge la sua annotazione "distrutti: 115; conservati: 44 persone. " Almeno 100 detenuti morirono dopo aver donato sangue per trasfusioni per i soldati feriti. Le operazioni chirurgiche sono state eseguite anche sui detenuti per addestrare il personale medico.
Duch ha impressionato i suoi superiori con il suo lavoro e fu nominato capo della temuta "special branch" di Kampuchea democratica – il Santebal.
Il Partito verso la fine del periodo di Kampuchea democratica iniziò un'autoepurazione, più e più persone vennero portate a Duch, tra cui molti ex colleghi tra cui il suo predecessore al Tuol Sleng, In Lon. Durante questo periodo, Duch costruì un vasto archivio di registrazioni di interrogatori, foto segnaletiche ed estratti di"confessioni".
il 7 gennaio 1979, Duch fu tra gli ultimi Khmer rossi a fuggire Phnom Penh dopo l'arrivo dell'esercito vietnamita. Anche se non è riuscì a distruggere gran parte di documenti , eseguì le esecuzioni di diversi prigionieri sopravvissuti prima di fuggire la città.








Duch raggiunse il confine con la Thailandia nel maggio 1979. Dettagli della sua sorte in questo momento sono ipotizati. Si ritiene che si recò nelle foreste di Samlaut dove si riunì con la sua famiglia. Qui Duch fu degradato da fratello numero due, Nuon Chea, per non essere riuscito a distruggere documenti al Tuol Sleng. Al confine, ha imparato a parlare Thai ed ha insegnato inglese. Successivamente ha insegnato italiano e matematica in un campo profughi a Borai appena dentro la Tailandia.
Nel giugno 1986, fu inviato in Cina per insegnare una lingua Khmer all'Istituto di lingue straniere di Pechino. Tornò al confine thailandese-cambogiano un anno più tardi e cambiò il suo nome per riprendere l'originale di Pin. Ha lavorato come senior manager appena dentro il confine cambogiano presso Camp 505 al segretariato di Pol Pot. Poco dopo l'accordo di Parigi nell'ottobre del 1991, si trasferì con la famiglia in un piccolo villaggio isolato, chiamato Phkoam, vicino al confine thailandese dove ha acquistato alcuni terreni e iniziò ad insegnare nella scuola locale. Era conosciuto come un buon insegnante, ma uno con un temperamento focoso.
Nel 1995, dopo l'attacco per rapina alla sua casa che ha ucciso sua moglie, Khang vendette le sue proprietà, assicurò un trasferimento a Svay Chek College e vi si trasferì con i suoi figli. Poco dopo l'omicidio della moglie, Duch cominciò a frequentare le riunioni di preghiera del Golden West cambogiano una Chiesa cristiana retta a Battambang da Christopher LaPel, un evangelico Khmer-americano. 
Sentendosi ormai scoperto, Duch ha accettato un trasferimento a Samlaut come direttore dell'educazione. Quando scoppiarono combattimenti nel 1996 a seguito della scissione di Khmer rossi e il colpo di stato di spodestare il principe Rannaridh nel 1997, fuggì con la sua famiglia al campo Ban Muang Ma appena dentro la Tailandia. Al campo, ha lavorato per il Comitato americano dei rifugiati come supervisore di salute della Comunità. Alla fine del 1998, tornò in Cambogia, quando i combattimenti si interruppero. Si stabilì nel villaggio di Andao Hep in Rattanak Mondul e lavorò a stretto contatto con World Vision International, l'agenzia di soccorso cristiano.
Il fotoreporter Nic Dunlop rintracciò Duch a Samlaut. Nel 1999, Nate Thayer, che precedentemente aveva intervistato Pol Pot e Ta Mok, e Dunlop intervistò Duch per il Far Eastern Economic Review. Duch si arrese alle autorità a Phnom Penh dopo la pubblicazione della sua intervista.
Il 31 luglio 2007, Duch fu formalmente accusato di crimini di guerra e crimini contro l'umanità. Il 30 marzo 2009, Duch ha testimoniato che le politiche degli Stati Uniti negli anni Settanta contribuirono all'ascesa del regime brutale. «Penso che i Khmer Rossi avrebbe già dovuto essere annientati,» ha detto del loro status nel 1970. "Ma il signor Kissinger (allora segretario di stato americano) e Richard Nixon furono rapidi nel favorire il colpo di stato del Gen Lon Nol e poi i Khmer Rossi colsero l'occasione d'oro." "A causa di questa alleanza, i Khmer rossi erano in grado di costruire il loro potere nel corso della loro guerra 1970–75 contro il regime di Lon Nol," Duch sorpresde il Tribunale il 27 novembre 2009 con un motivo per essere rilasciato. Nella sua dichiarazione finale davanti al Tribunale ha riconosciuto il suo coinvolgimento nei crimini di epoca Khmer Rouge, compresa l'esecuzione di più di 12.000 prigionieri di Tuol Sleng, ma ha detto che vennero commessi da parte di un "criminale". Il 26 luglio 2010, Duch fu riconosciuto colpevole di crimini contro l'umanità, tortura e omicidio; è stato condannato alla reclusione di 35 anni, con un credito di detenzione cautelare di 11 anni applicati alla sua condanna e una deduzione ulteriore di cinque anni perché il suo periodo di detenzione cautelare aveva superato il massimo consentito dalla legge cambogiana.
Il 3 febbraio 2012, un tribunale di crimini di guerra dell'Alta Corte delle Nazioni Unite  ha respinto il suo ricorso ed ha esteso la sua condanna al carcere a vita  con la motivazione di aver perpetrato crimini "scioccanti e atroci". Questa sentenza è finale senza altre possibilità di ricorso.

LA CAMBODIA OGGI
Il primo ministro cambogiano Hun Sen, al potere da quasi trent'anni, vince ancora una volta. Le urne si sono chiuse il 25 settembre 2013 in Cambogia, e i risultati - diffusi nella mattinata - riportano che i seggi del Ccp (Cambodian People's Party) di Sen sono 68 contro i 55 vinti dal Cnrp (Cambodian National Rescue Party), guidato da Sam Rainsy.
La vittoria, tutt'altro che schiacciante, denota una prova di forza da parte dell'opposizione, che ha ridotto in maniera rilevante la maggioranza del partito di governo. Tuttavia in una dichiarazione il Cnrp fa sapere che non può accettare i risultati di queste elezioni per via delle serie irregolarità che sarebbero state rilevate.
Alcuni elettori hanno detto alla Bbc che non avrebbero trovato i loro nomi nelle liste elettorali e che l'inchiostro indelebile usato per indicare l'avvenuta votazione sarebbe potuto essere facilmente lavato via.
"Ci sono troppe irregolarità con implicazioni di vasta portata" ha detto il leader dell'opposizione Sam Rainsy. "Non stiamo cercando di negoziare con il governo. Ciò che vogliamo è rendere giustizia al popolo cambogiano affinché la sua volontà non sia distorta o invertita come accadeva in passato", ha aggiunto.
Kol Preap, direttore esecutivo di Transparency International Cambogia, ha fatto sapere all'agenzia di stampa Afp che è "molto difficile annunciare che queste elezioni siano state libere e giuste". "Non c'è stata parità di accesso ai mezzi di comunicazione e al leader dell'opposizione non è stato permesso di correre come candidato", ha detto.
Rainsy nel 2010 è stato condannato a 11 anni di prigione sulla base di accuse che ha definito politicamente motivate, e da allora ha vissuto in esilio volontario in Francia. Questo mese ha ricevuto la grazia ed è tornato nel Paese, ma non ha potuto candidarsi.
L'associazione per i diritti umani e lo sviluppo in Cambogia ha monitorato lo svolgimento delle elezioni, rilevando anch'essa delle irregolarità e il suo presidente, Thun Saray, ha dichiarato: "C'erano anche molte persone che hanno votato per conto di altri. Ma non sappiamo quanto questo abbia influenzato i risultati".

Il Ccp può contare su un importante sostegno nelle campagne del Paese - soprattutto per la crescita economica raggiunta dopo la devastazione operata dagli Khmer Rossi negli anni Settanta. Ma Rainsy ha recentemente convinto gli elettori più giovani, che sperano in un cambiamento. Negli ultimi 15 anni di governo di Hun Sen, quelli di oggi restano comunque i risultati peggiori.
CHI E' HUN SEN
Hun Sen (Kompong Cham, 4 aprile 1952) è un politico cambogiano.Dal 1993 è il primo ministro della Cambogia
Poco più che ventenne, entrò nella guerriglia dei Khmer rossi, che combattevano contro il governo filoamericano di Lon Nol. Nel 1975 prese parte all'assedio di Phnom Penh, durante il quale perse un occhio in battaglia, divenne il più giovane comandante di battaglione dell'esercito Khmer.
Nell'ultima fase del dominio sulla Cambogia dei Khmer rossi (1975-1979), si schierò tuttavia contro l'uomo forte del regime comunista, Pol Pot, e passò dalla parte dei filovietnamiti. Nel 1980, dopo che il Vietnam aveva invaso la Cambogia e spodestato i Khmer rossi, divenne uno dei principali esponenti del nuovo governo, e assunse a soli 28 anni la carica di ministro degli Esteri. Era inoltre uno dei membri di spicco del Comitato Centrale del Partito Popolare Cambogiano.In quanto ministro degli Esteri svolse una funzione fondamentale nei colloqui di pace di Parigi, assumendo una notorietà molto vasta. Fu così che, quando i vietnamiti cominciarono a caldeggiare una riappacificazione fra il governo di Phnom Penh e la resistenza realista di Norodom Sihanouk, allora vicina ai Khmer Rossi, Hun Sen nel 1985 venne nominato presidente del Consiglio dei Ministri, sostituendo Chan Sy, morto qualche settimana prima. Nel 1987 il suo governo venne accusato da Amnesty International di torturare i prigionieri politici.Entro il 1991, quando Norodom Sihanouk accettò di collaborare con il governo, Hun Sen era divenuto il capo effettivo della Cambogia, sorpassando anche il capo di Stato Heng Samrin. In particolare, nel 1991 Heng ottenne il controllo del PRPK, che divenne Partito Popolare Cambogiano (PPC), mentre la Repubblica Popolare di Kampuchea venne trasformata nel provvisorio "Stato di Cambogia", di cui Hun divenne immediatamente primo ministro.
Dopo le elezioni del 1993 fu tuttavia costretto a dividere la carica (con la qualifica formale di "secondo primo ministro") con il leader del partito realista Funcinpec, principe Norodom Ranariddh, figlio dell'allora re Norodom Sihanouk. Tuttavia l'influenza di Hun rimaneva molto estesa grazie al fatto che molti funzionari governativi e militari erano membri del PPC.
La lotta di potere fra i due continuò fino al 1997, quando Hun mise a punto un feroce colpo di Stato: accusando Norodom Ranariddh di caldeggiare l'anarchia militare per prendere il controllo di Phnom Penh, egli fece arrestare e, in certi casi, giustiziare i ministri del Funcinpec e altri attivisti del partito, causando violenti scontri nella capitale e in altre zone del paese. Ung Huot divenne nuovo primo ministro una volta che lo stesso re fu costretto ad accettare il fatto compiuto. Le elezioni del 1998 permisero a Hun Sen di riprendere tutto il potere.Le elezioni del luglio 2003 diedero vita ad una nuova situazione politica: il PPC ottenne la maggioranza relativa (47%), ma non ebbe i numeri per formare un governo. Solo nella metà nel 2004 il PPC riuscì a raggiungere un accordo con il Funcinpec (duramente indebolito dalle elezioni), dando così vita ad un governo di coalizione: Hun Sen tornò primo ministro, mentre Norodom Ranariddh divenne presidente dell'Assemblea Nazionale.
Nel corso del suo governo, Hun Sen prese importanti misure come una revisione costituzionale che rimosse l'obbligo del voto dei due terzi dell'Assemblea Nazionale per formare un governo; inoltre fece una mossa molto controversa nel 2007 quando avviò la svendita delle terre a investitori stranieri sfrattandone i precedenti occupanti. Dal punto di vista della politica estera rafforzò i legami con il Vietnam; attualmente il Vietnam è il terzo importatore di beni cambogiani. Impegnato a rafforzare i propri legami con i paesi dell'area, inoltre, nel 2006 Hun ricevette il premier cinese Wen Jiabao, lodando la Cina come "l'amico più fidato" della Cambogia. Rimasero invece gelide le relazioni con la Thailandia in riferimento ad alcune questioni di frontiera, che nel 2008 portarono addirittura ad alcuni scontri armati presso il tempio Preah Vihear.
Nel 2004 sostenne Norodom Sihamoni come nuovo re dopo l'abdicazione di Sihanouk. Nel 2007 divenne senatore a vita del Parlamento Mondiale (degli Stati) per la Sicurezza e la Pace.
L'autorità di Hun Sen fu nuovamente rafforzata dalle elezioni del luglio 2008, che videro il PPC conquistare il 58% dei voti. Pur avendo i numeri per governare da solo, Hun permise al Funcinpec (calato al 5% di contro al 20% del 2003) di restare in coalizione, pur imponendo il generale Nek Bhun Chhay (non realista) come nuovo capo del partito.
Attualmente Hun Sen è il capo del governo con la maggiore anzianità di mandato nel Sud-est asiatico. I suoi oppositori lo accusano di essere un dittatore che domina con l'uso della forza, o di essere al servizio del Vietnam; un'accusa respinta dai sostenitori di Hun, che sostengono che egli serve solo il popolo cambogiano. Il rapporto Global Witness lo accusò di corruzione e in particolare di negoziare la cessione a privati delle materie prime cambogiane unicamente a vantaggio personale.

Nelle elezioni cambogiane del 2013, vincendole viene riconfermato per la 4ª volta premier.

questa pagina è dedicata al mio collega Tiziano, a cui riconosco una particolare onestà intellettuale e che auspico un giorno possa visitare la Cambodia ed al mio amico Pietro Hublitz con cui ho diviso e divido la mia Cambodia

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