martedì 3 settembre 2013

Un salto nei ricordi tra Vietnam e Cambogia. 1^ Parte Vietnam

Mia suocera pace all'anima sua, donna che incarnava la pacatezza e serenità dell'Adige e l'asprezza del Montello e le sue prese era solita ricordarci che Se l'invidia fosse rogna , quanti si gratterebbero!!! Saggia Donna
Dei miei 65 paesi visitati un posto particolare l'ho riservato al Vietnam, paesi dove ho immediatamente amato le persone i luoghi le atmosfere e che ci siamo ripromessi di rivisitare con più calma tra qualche anno.
(..)Sto invecchiando!! L'ho detto a Giovanna, quando si torna a riscrivere i diari di un anno o due prima, lo si fa per vivere di ricordi e anche un pò per fare "la ruota da pavone". 



Forse qualcuno l'avrà già letto altri invece lo troveranno inedito...fa nulla è invecchiato di due anni e come un discreto vino bisogna riconoscerne gli aromi e gli aspetti. 


2011

Il diario è frutto di 32 giorni tra Vietnam e Cambodia durante i quali, tanti viaggi in Asia, io e Giovanna abbiamo visto…. vietnamiti approfittarsi dei turisti, un po’ meno di Venezia ma molto più di Roma, dal mercato all’autobus, e abbiamo visto italiani volare, emuli dei vietcong e di mondine al trapianto, con elmetti e cappelli a cono senza mai toglierli anche durante il sonno, ho visto e toccato con mano l’inutilità di certe note guide cartacee ripubblicate ogni anno senza aggiornamenti, abbiamo visto partire voli dall’Europa carichi di uomini di media età soli e ci siam chiesti: tutte ditte che hanno delocalizzato?, e abbiamo visto sempre questi uomini soli non più soli, in Thailandia , in Cambodia ed in Vietnam, abbiamo visto grandi catene di Hotel a cinque stelle nicchiare e favorire queste situazioni ma abbiamo visto piccoli gioielli di hotel lottare contro questa forma di turismo, abbiamo visto che si rischia più ad attraversare la strada a Milano che non ad Hanoi con migliaia di scooter senza regolamento stradale, e come in Cina abbiamo visto che il contromano in autostrada è consuetudine, abbiamo visto vietnamiti fare il bagno alle 5 di mattina per non abbronzarsi ed abbiamo visto vietnamiti chiedersi cosa facessero due occidentali alle 5 di mattina con loro a fare il bagno, e abbiamo visto tante cose… che vorremmo dirvi ma che solo vivendole si possono esprimere e che egoisticamente conserviamo in noi stessi, mentre rivolgiamo un invito a visitare questi paesi e non solo, ma anche l’Asia culla di grandi civiltà. Davide e Giovanna

Vietnam Cambogia 32 giorni fantastici

Piccole info:

1 $= 20.900 vnd = 4.900 riel(da non cambiare assolutamente!!)

1 €=29.800 vnd
19luglio
Ore 8.30 si scende per la metro! Cologno/Stazione Centrale 20′….all’uscita avvaloriamo la tesi che i fruitori del servizio metropolitano dovrebbero sottoporsi in toto ad un rito esorcistico….dei veri indemoniati! Dopo varie peripezie attraverso i tornelli della M2, dopo trent’anni di fatiche con i bagagli, troviamo il nastro. Sfruttiamo la promozione di treni Italia per malpensa ed anziché spendere 11 eurini a cranio ne paghiamo 7…..stesso servizio un gran bel risparmio.Ore 9.25 trenino 1^classe con temperatura da era glaciale. Giovanna é coperta come fosse in ritirata dal Don, da centomila gavette di ghiaccio. Ormai parla solo in stretto veneto e mi chiama “bocia”. Ma fa veramente freddo Ore 10.15 al check in sembra già di essere a Bangkok… Italiani 4 thailandesi 100; colazione da un incapace barista in aereoporto.
Ore 12 siamo al gate. Il volo é strapieno Ore17.20 in volo posti da urlo…peró bisogna far resettare ben due volte i pc altrimenti volo senza film! Gentilissimi fatto subito. Aperitivi e pranzo ( a BKK) sono le 22.20. Giovanna adesso dorme dopo aver tentato di farlo a piú riprese. Forse fra un’oretta ci proveró anch’io……infatti l’arrivo a BKK é stimato per le 06.00 lt , l’una da noi…ed anche stavolta ad allietare il volo un bambino piccolissimo che strilla



20luglio
Arrivati a BKK 20′di ritardo altra rottura di controllo….anche le scarpe ‘ste barboni! E non é finita il nostro gate per Hanoi é dall’altra parte dell’aeroporto …900mt di marcia forzata…ma alla fine ci s’imbarca. Entrambi cotti…sonno tanto sonno. Arriviamo ad Hanoi:il visto! Lasciamo lettera d’invito (che abbiamo richiesto due mesi prima al sinh cafè per ben 44 usd in due) e passaporto ad un gabbiotto e ci mettiamo dall’altra parte dove veniamo chiamati a ritirare il passaporto dopo circa un’ora ed aver pagato 25 usd ed una foto.



 Altro passaggio all’immigrazione altro timbro e siamo a ritirare i bagagli…Ci aspetta fuori il pickup prenotato per l’hotel Hanoi Elegance 2 nella città vecchia,85 Ma May St., Hoan Kiem Dist,http://www.hanoielegancehotel.com .
Bello pulito un bagno nuovissimo una cabina doccia splendida che si rivelerà indispensabile. 64 usd notte colazione compresa. Ci stendiamo sul letto morti.





 Dopo una giusta dormita ci cacciamo nel delirio di Hanoi…motorini da tutte le parti, contromano pazzeschi incroci da vedere….e soprattutto un vero atto di coraggio attraversare la strada. Mangiamo con poco piú di due dollari, acquistiamo frutta e generi vari con qualche difficoltà nell’uso della moneta. Una cosa ci balza agli occhi: sarà per il turismo, sarà che qualcosa di popolare è finito ‘stà il fatto che notiamo un desiderio di fregarti!






 Dopo vari giri del quartiere vecchio sfiniti rientriamo non prima di aver prenotato il tour ad Halong Bay sulla Luxury cruise 140 usd a cranio transfer compreso ben spesi! Ritorniamo in stanza da dove usciremo per cena. Due opzioni: il 69 ristorante citato dalla Lonely che dista solo 20mt dall’hotel oppure l’alternativa l’omologo vietnamita davanti (New Day) i cui prezzi sono un terzo. Due birre due diversi piatti di noodle 6 usd.







Ora scende la stanchezza e si chiude baracca! Buonanotte!!
21luglio
Facciamo gli splendidi! Pedaló per un’ora che diventano 7 concordiamo 300.000 dong dai 4usd all’ora e questo ci porta ovunque.



 Al mausoleo di Ho Chi Min assaggiamo il comunismo: donne del controllo che urlano inferocite ordini ai turisti, peraltro solo in vietnamita quindi che cosa possiamo capire. Tutto cosí drammaticamente patetico che nella concitatezza perdo il mio paio di occhiali da sole originali Briko. Le kapò vietnamite ci portano velocemente attraverso un percorso obbligato in questo edificio di una bruttezza comunista dove ogni due metri sostano sull’attenti soldatini in una divisa più grande di loro che acuisce il patetico della situazione.




 Un turista viene redarguito solennemente(pensavo lo bastonassero)per il solo motivo di aver tenuto le mani non lungo i fianchi. Giovanna viene *****ata solo per avere gli occhiali da vista con le lenti fotocromatiche. Visita al palazzo presidenziale e poi via seguendo il percorso predisposto a ritirare gli zaini.



Tempio della letteratura, con l’omino del risció petulante che continua ripeterci le stesse cose.
Bello il tempio, ma non eccezionale e soprattutto incasinato. Usciamo e via pedalando (lui) fino alla prigione detta Hilton Hanoi,un pezzo di storia.






 È ora della pappa: Vinh ci porta nel quartiere francese in un ristorante da strada vietnamita. Lo invitiamo a pranzo con e gli facciamo scegliere più piatti. Ci dice che non mangiava cosi da tempo. Visitiamo la cattedrale e facciamo shopping nel quartiere…



e la stanchezza comincia a farsi sentire. Si ritorna all’hotel non prima di esserci fermati in una pasticceria (baguettes and chocolat che cita la Lonely non c’è più da tempo). Arrivati in hotel sto per pagare il prezzo concordato quando Vinh comincia a dire che il prezzo è sbagliato che vuole di più. Altra circostanza che acclara la propensione dei vietnamiti ad identificare il turista come un pollo da spennare (ingrato! dopo avergli offerto il pranzo,le paste e aver pedalato per forse 1 ora). Lo molliamo e saliamo in stanza. La giornata è finita? Ma nemmeno per idea, dopo cena a piedi andiamo a vedere l’Opera House





 e il Metropol e ci troviamo davanti alla gelateria più vecchia di Hanoi, dal 1958: caratteristica è quello di avere più banchi dedicati ad un solo gusto e li trovate già preparati ad un costo di 3.500 dong (10cts di euro) si rientra e si va a nanna non prima di aver filmato il traffico cittadino.






. Domani abbiamo Halong Bay e facciamo scorta di bibite con sali (8.000dong 7up revive)




22luglio
Partenza per Halong Bay con pick up alle 8 passiamo il fiume rosso d imbocchiamo l'autostrada che è utilizzata anche per la vendita del pane, da scooter, carretti e biciclette; dista 140 km e impieghiamo 4 ore e mezzo! I veicoli devono osservare una velocità massima di 50km/h sulle strade e spesso su quella che dovrebbe essere un’autostrada incrociamo veicoli contromano pedoni e venditrici di baguettes. I 140km li percorriamo in un susseguirsi di risaie e mondine al lavoro , sorpassi da ritiro patente e alcuni da incenerimento patente.







Passiamo il tempo con gli occhi chiusi attendendo il momento fatale…che grazie al cielo non arriva!! Giungiamo ad Halong e ci imbarchiamo sulla Dragon Pearl III dove trascorreremo una notte. La cabina,la cucina e il personale sono all’altezza di quanto pagato. Siamo soddisfatti, sembra di stare in un mondo incantato, trascorriamo molto tempo con Larry un signore americano  veterano della guerra proveniente dallo stato di Washington con cui scambiamo impressioni e informazioni.





 Cena molto speciale un drink coricarti sotto un cielo stellato e stelle cadenti ma arriva la stanchezza.Ok ora si va in cabina e….qui comincia il bello; Giovanna trova due scarafaggi giganti (l’entomologia studiata all’università mi permette di classificarli come due bei esemplari di Blatta orientalis, invece Giovanna come due creature aliene ma pare logico rispettare l’idiosincrasia e il ribrezzo personali). Notte trascorsa da cani tra ricerca dello scarafaggio sopravvissuto, A/C a palla e luci accese (sono lucifughi!!) e riusciamo a tirare mattina.














23luglio
Ore 7 colazione poi si va al villaggio dei pescatori, manfrina tipo fabbrica dei papiri della crociera sul Nilo. Si viene portati in barca dalle donnine vietnamite.






 Rientro veloce ad Halong dove alle 12,30 partiamo alla volta di Hanoi. Ancora sorpassi da paura e peli alle persone ed ai camion trasporto terra.





 Arrivati all’hotel ci viene data la suite….allo stesso prezzo della camera precedente. Dopo una cena al solito New Day davanti al più famoso 69, Si va a nanna.
24luglio
Teniamo la stanza fino alle 16 con un sovrapprezzo pari al 50% della tariffa. Urge dopo un lungo giro al mercato coperto e nel quartiere francese. Dopo la perdita dei miei occhiali da sole entro in un negozio e acquisto un paio di Okkley allo spropositato prezzo di 6 usd.








Alle 17 ci viene a prendere il taxi con all’interno i pinguini. Aeroporto di Hanoi : una pippa di aeroporto, saltiamo tutta la fila in quanto ogni banco check in é a sensazione ( cioé mettetevi dove volete). Incontriamo ancora Larry che va ad HCMC; qui si comprende il tempo vietnamita; l’aereo parte dalle 20.35 in poi. Volo stracolmo atterriamo come in appontaggio su di una portaerei dopo un’ora. Ci aspetta il taxi che ci porterà all’hotel Gerbera, un quattro stelle con una stanza gigantesca ed un balcone river view. È tardi e solo il bar DMZ è aperto. Due piatti ed un topo che ballonzola tra noi e la sua tana. Scopriremo poi che è fenomeno comune ovunque.




25luglio

Colazione e poi alla lobby il concierge ci consiglia di visitare le tre tombe degli imperatori con un taxi: 3 ore 35 usd. 




Si va: l’ingresso ad ogni tomba costa 55.000 dong a testa. prima tomba è quella di Minh Mang. Abbiamo raggiunto questa tomba situata a 12 km a sud di Huè con le biciclette e ci siamo arrivati fermandoci sulla strada con l'insegna per la tomba e l'indicazione di 200 mt per arrivare all'ingresso; e ci siamo incamminati per un sentiero che costeggiava delle mura. Siamo arrivati proprio a lato dell'ingresso principale della tomba.  Rimane sulla riva occidentale del Fiume dei Profumi  All'interno ci sono laghi e giardini ben curati,statue e vari edifici. Una tappa da non perdere.







 All’una siamo alla tomba di Cai Dinh con una temperatura da eruzione vulcanica.Si trova a 10 km a sud di Huè. Ingresso a pagamento  poi si salgono delle scale ripide in cemento e ci si trova sul primo livello. E' composta da tre livelli,eretta su una collina e la tomba domina dall'alto. Ha terrazze in cemento e calcestruzzo,dimora ultima dell'imperatore Khai Dinh. Bellissima la seconda terrazza con statue a grandezza naturale di uomini,cavalli ed elefanti come se fossero un esercito di terracotta. Sul terzo livello c'è il palazzo Thien Dinh dove le pareti della prima sala sono decorate con mosaici e in un'altra sala c'è una statua in bronzo dell'imperatore dove sotto tale statua sono stati sepolti i suoi resti. Merita di essere visitata. Possibilità di comprare bevande,gelati all'interno. Ci vengono in aiuto le bibite con i sali.






Arriviamo infine alla tomba di Tu Duc Tu Duc fu l'Imperatore della dinastia Nguyen con il regno più lungo, dal 1847 al 1883. È considerato l'ultimo imperatore del Vietnam a mantenere la sua indipendenza. Continuando la tradizione dei suoi predecessori, ha chiuso le frontiere del Vietnam impedendo la modernizzazione del Paese ed espellendo gli stranieri che vivevano in Vietnam. La persecuzione sostenuta contro la comunità Cristiana, dottrina che lui considerava perversa, provocò la rabbia delle potenze europee tanto che la Francia intervenne conquistando Saigòn e obbligando Tu Duc a capitolare e a dichiarare il Vietnam del Sud come colonia francese. Molti considerarono questa concessione di Tu Duc un tradimento al suo popolo. Nonostante i conflitti politici, Tu Duc ha sempre vissuto circondato nel lusso del suo palazzo privato, nei pressi di Hue. Gli imperatori della dinastia Nguyen governavano dal Palazzo Imperiale della Cittadella di Hue, l'antica capitale del Vietnam; e, dopo la loro morte, venivano sepolti nel Mausoleo, o Tomba Reale. Tuttavia, Tu Duc non è mai stato sepolto nella Tomba Reale, che lui stesso fece costruire e il luogo dove riposano i suoi resti (e il suo tesoro), è ancora un mistero. 







Alle 14 ritorniamo e ci buttiamo in piscina. Huè è una città calma quasi a misura d’uomo con una forte impronta francese.







 Dopo esserci ristorati ed aver fatto acquisti al Dong Ba market andiamo a cena, non prima di aver prenotato per l’indomani il tour alla DMZ: 16 usd a testa. A cena spendiamo i soliti 5-6 usd. Ristorante frequentato dai locali dove si mangia benissimo e difficile trovare posto Duy Tan Hotel 12 Hung Vuong St., Hue, Hue, Vietnam

26luglio

Finalmente oggi vedremo la storia, il teatro di guerra così ampiamente narrato dalla cinematografia. Partenza alle 06.00 alfa: dopo un km mi accorgo di aver lasciato nella lobby la mia macchina fotografica. Sono disperato, ma l’autista ha compreso,inverte velocemente la marcia e ritorniamo all’hotel . La ritrovo dove l’ho lasciata! Si riparte! Il bus è anch’esso storico,lo fanno per farci calare subito nell’atmosfera del Nam, della guerra scherzo. Arriviamo a Dong Ha nella provincia di Quan Tri Imbarchiamo la guida il cui inglese è incomprensibile, anche agli americani. Visitiamo Rock Pile: conosciuto in vietnamita come Thon Khe Tri,è una roccia carsica affiorante vicino al confine della DMZ ex sudvietnamita . Sorge a un'altitudine di 240 metri sopra il terreno circostante. La sua posizione relativamente inaccessibile, raggiungibile solo in elicottero, la rese un importante posto di osservazione dell'esercito degli Stati Uniti  dal 1966 al 1968.
RockPile dalla ss9


il ponte di confine dove correva il sentiero di Ho Chi Min: Il sentiero di Ho Chi Minh fu una rete di strade che andavano dal Vietnam del Nord al Vietnam del Sud, attraverso le nazioni confinanti di Laos e Cambogia, allo scopo di fornire supporto logistico ai Viet Cong e all'NVA durante la Guerra del Vietnam. Erano una combinazione di strade per i camion e percorsi per pedoni e biciclette. Il nome, ispirato al presidente Nordvietnamita Ho Chi Minh, è di origine americana. Nel Vietnam, venne chiamato Duong Truong Son, ovvero Strada di Truong Son, dal nome della catena montuosa nel Vietnam centrale.






 e la base di Khe Sanh: siamo a pochi km dal confine con il Laos. Siamo sempre in salita in montagna ed il nostro pullman sale senza AC con le porte aperte.









Khe Shan era una base avanzata del Corpo dei Marines degli Stati Uniti; attaccati dalle forze militari nord-vietnamite la battaglia venne combattuta tra l'8 gennaio e l'8 aprile 1968 durante l'offensiva del Tet, i Marines resistettero  isolati dal resto del corpo di spedizione americano ai continui attacchi coordinati del Fronte di Liberazione Nazionale FNL e dell'esercito regolare nord-vietnamita. Lo scopo principale dell Esercito Popolare del Vietnam di attaccare Khe Sanh era quello di "ingannare" il nemico, per poter svolgere l'offensiva del Tet.Il generale Westmoreland il 25 giugno 1968 approvò l'abbandono e la demolizione di Khe Sanh













 Ritorniamo a Dong Ha per il pranzo 5 usd e ripartiamo alla volta del Hien Luong bridge sul Ben Hai river il punto della “no man land”. Il ponte in acciaio Hien Luong fu costruito dai genieri francese nel 1950. All'inizio l'unico mezzo di trasporto attraverso il fiume era in barca. Il ponte era 178 metri di lunghezza e sette travi. La superficie del ponte è stata pavimentata con tavole di legno.Nell'ambito dell'accordo di Ginevra sul Vietnam firmata nel 1954 il fiume Ben Hai sul 17 parallelo è stato selezionato come una linea di demarcazione temporanea che separava il paese.La zona DMZ aveva diviso il ponte Hien Luong in due parti, i cui ingressi fungevano da cancello su entrambi i lati.Oggi è diventato un punto di riferimento storico e una grande attrazione turistica. L'esistenza del ponte riflette la forza miracolosa del popolo vietnamita durante tutto il corso dell'indipendenza nazionale di resistenza di 20 anni di guerra, libertà e indipendenza di rotaia, libertà e riunificazione dell'intero Vietnam.











 Ed ora il pezzo forte andiamo a Vin Moch a visitare i tunnel dove vissero per 6 anni 400 persone a 23 mt sotto terra. L’ambiente è un tantino claustrofobico, attagliato sulla morfologia del popolo vietnamita piccolo e molto magro.Si rimane all’interno per circa 25′ con una breve uscita intermedia sulla baia, ma sono sufficienti a far dire che chiunque avrebbe preferito arrendersi piuttosto che sopravvivere lì sotto. Vinh Moc (Vịnh Mốc) è un complesso di tunnel  in Quang Tri. Durante la guerra del Vietnam era strategicamente situato al confine del Vietnam del Nord e Vietnam del sud. I tunnel sono stati costruiti dalla gente come rifugio dai bombardamenti intensi . Le forze americane ritenevano che gli abitanti del villaggio di Vinh Moc fornissero cibo e armamenti alla guarnigione Nord Vietnamita sulla  isola di Co Con che era a sua volta era di ostacolo ai bombardieri americani sulla loro strada per Hanoi . L'idea era di forzare gli abitanti del villaggio di Vinh Moc a lasciare la zona, ma come è tipico in Vietnam non c'era nessun luogo ove altro andare. Gli abitanti del villaggio così inizialmente scavarono i tunnel per spostare il loro villaggio 10 metri sottoterra ma le forze americane usarono bombe che penetravano il suolo ben più 10 metri. Alla fine contro queste bombe, gli abitanti del villaggio lo trasferirono ad una profondità di 30 metri. Fu costruito in più fasi a partire dal 1966 e utilizzato fino all'inizio di 1972. Il complesso aveva pozzi, cucine, camere per ogni famiglia e spazi per l'assistenza sanitaria. Circa 60 famiglie vivevano nelle gallerie; oltre 17 bambini nacquero all'interno del tunnel.I tunnel furono un successo e nessun abiatnte perse la vita. Una bomba che non riuscì a desplodere creò una voragine: il grosso foro risultante è stato utilizzato come un condotto di ventilazione.Il complesso è costituito da tre livelli di gallerie














Giovanna stravolta per caldo e sete

 Il tour volge al termine costeggiamo il mare da una strada panoramica e ritorniamo a Dong Ha dove la nostra guida scende e noi ripartiamo per Huè, che raggiungeremo per le 17.30 (3h per fare 78 km). Un tuffo in piscina e poi a cena. Emerge a chiosa della giornata la convinzione che il popolo vietnamita non ami parlare dell’ultimo conflitto anzi….. Cena: il ristorante scelto è Le Caramel, nella vietta quasi parallela al ns albergo (Pham Ngu Lao – Hue). Ottima cena ad un prezzo irrisorio 125.000 vnd.

27luglio

Prenotiamo il bus per Da Nang 3 usd a testa con partenza dalle 8.15 di domani. Come dalle? In effetti il pullman domani passerà alle 8.50….in Vietnam è normalità!Visitiamo la cittadella attorniati da venditori di tutto e di più e da noleggiatori di ciclò. Ingresso? 55.000 Dong prezzo standardizzato! Incredibile, immensa ma lasciata al suo destino. La Cittadella di Hué è forse il monumento storico più grande e importante del Vietnam. Si tratta di uno spazio racchiuso da mura, al cui interno si trova la Città Imperiale da cui governarono gli imperatori della Dinastia Nguyen tra il 1802 e il 1945. Il perimetro delle mura è di 10 km, ed è circondata da un fossato a zig zag largo 30 metri. Si può accedere alla Cittadella attraverso le dieci porte fortificate che attraversano il fossato tramite ponti. La Città Imperiale è costruita sul modello del Palazzo Imperiale di Pechino, ovvero vi è una seconda cinta muraria che protegge l'edificio; ce n'era una terza che custodiva la Città Purpurea Proibita, dove solo potevano entrare l'imperatore, le sue mogli e le concubine. Attualmente è in restauro, poiché fu completamente distrutta durante la guerra del Vietnam. Sebbene la fonte d'ispirazione sia la Città Proibita di Pechino, le differenze sono rimarchevoli, soprattutto nell'architettura e nelle decorazioni. Secondo me, non ha niente da invidiare a quella di Pechino. Non possiede le stesse impressionanti dimensioni, né i suoi enormi cortili aperti, e per questo è più facile da percorrere. A parte ciò, la combinazione di rosso e giallo nelle porte e nei padiglioni, insieme ai suoi giardini, la rende più allegra e meno monotona e uniforme.Si possono ancora vedere i segni della guerra del 68. La visitiamo tutta ma proprio tutta senza tralasciare alcun edificio.























 Dopo 4 ore all’interno vogliamo andare a visitare le pagode, ma qui inizia a sentirsi la fatica. Visitiamo un parco all’aperto dove sono conservati carri armati e cannoni americani ” conquistati dal glorioso popolo rivoluzionario il 26 marzo 1975 agli invasori americani”. Invasori un tempo alla stregua dei colonialisti francesi, ma oggi amati e riveriti per la loro moneta! Eh compagno Ho qualcosa da te predicato non ha funzionato.






 Market: tre succhi al vero mango ed uno alla canna da zucchero una spesona: 16.000 Dong pari a 75 cts di dollaro. Ritorniamo e solito tuffo in piscina. Acquistiamo le cartoline e il dubbio per il francobollo ci viene sanato da un prospetto fuori da un post office: 12.000 Dong per l’Europa per ogni postcard. A cena optiamo per un ristorante che si rivelerà una sóla detto alla romana, però il nome era tutto un programma: la Carambole. Tipico ristorante da evitare in quanto fa cucina vietnamita in modo occidentale solo per i francesi. A proposito abbiamo scoperto perchè non si vedono francesi nel mondo: sono così sciovinisti che visitano solo paesi francofoni essendo agnostici all’idioma di Albione. Siamo stanchi torniamo all’hotel ; domattina sveglia alle 6.30 per il bus.

28luglio

Mattino:aspettiamo il bus. Con estrema naturalezza questo arriva con mezz’ora di ritardo. Il bus è di quelli locali, saliamo e troviamo posti occupati da ragazzine che dormono su tutti i posti. E noi? Beh ci arrangiamo grazie ad un locale che ci offre il suo posto. Il viaggio è attraverso la Mandarin Road in un continuo saliscendi tra colline risaie e bufali al pascolo: un’immagine bucolica.




A bordo molti giovani turisti squattrinati. Il viaggio prosegue tra scossoni e arrancate del bus sulle salite, tra un’ora dovremmo arrivare








. Attraversiamo il tunnel di 6 km che ovvia il passo delle nuvole ed dopo una decina di minuti giungiamo a DaNang. Veniamo scaricati su uno stradone assolato che di più non potrebbe essere. Fermiamo un taxi il cui conducente non parla inglese e non sa dove si trova l’hotel. Dopo alcuni chiarimenti ci porta a destinazione. Mai scelta fu cosí infelice: il Danang Riverside si trova in una zona che stanno abbattendo per far posto ad un insediamento residenziale. Praticamente un deserto con camion e gente che vive al di sotto del limite di povertà. Nessuno alla lobby parla inglese, ci facciamo comprendere a gesti. Sconsiglio a chiunque venga a Danang di sceglier questo hotel ed un punto di demerito al sito booking.com che dovrebbe evidenziare come l’albergo sia indirizzato solo ai tour locali. Stiamo in stanza perchè fuori c’è un caldo impossibile e perchè il riverside bello si trova attraversando un ponte posto a più di due km da qui.




 Attendiamo che giunga il mattino per scappare ad Hoi An. Giá prenotato taxi per 350.000 Dong e stasera visto che non ci sono locali dove andare, biscottini come cena. Mi accorgo di aver perduto l’ennesimo paio di occhiali e sono due….alzheimer!
29luglio





Ce ne freghiamo del taxi di ieri ne prendiamo uno più comodo ed arriviamo all’Ancient House Riverside di Hoi An alle 9. Bellissimo, uno storico compound bianco di stanze gigantesche immerso in bouganville e frangipani. La stanza avrebbe check in alle 14 ma ce la danno subito. Un’accoglienza famigliare che ci fa ritemprare dell’esperienza di DaNang.







 Ci cambiamo e subito usciamo: le bici sono a disposizione a gratis ma Giovanna è titubante e preferisce sondare il territorio a piedi, si sa mai. Percorriamo quel km che dista dalla città vecchia in un lento cammino con qualche motorino che passa. Hoi An è bellissima e la vita trascorre lenta come il suo fiume.








La gente locale dopo una sosta ti riconosce; spendiamo in media 5 usd a pranzo e poco più a cena. Torniamo dal nostro passeggio e ci tuffiamo in piscina, un occhio di acqua in un giardino tropicale con Wi-Fi ovunque.







Doccia e shuttle gratis delle 18 per centro con rientro alle 21.15 o alle 22.il centro sornione di giorno alla sera esprime tutto il proprio carattere giocoso e turistico. Nessun problema per cenare tutto ciò che desideri ad Hoi An lo trovi, persino pasticcerie di gran classe aperte sino alle 23. Giringiro e scopriamo che la posta lavora 7 giorni su 7 sino alle 21;adesso andiamo a nanna,.
30luglio
È il mio compleanno ma, come sempre per me, un dettaglio. Ci viene a prendere il bus per My Son con rientro in battello sul fiume; ben 8 usd a testa lunch compreso, anche se l’ingresso è a nostro carico (60.000 vnd a testa). Beh che dire, le bombe, l’incuria ed i saccheggi hanno fatto di questo sito un luogo di macerie desolante.








Se devo proprio….non vale la pena se non per il paesaggio. Scopriamo che siamo propria nella coda del tifone Mui Fa e qui il tempo volge al brutto davvero. Rientriamo in hotel il tempo di prendere le bici per andare dalla sarta dove Giovanna si è fatta confezionare una camicia ed un vestito di seta;in un giorno c’è tutto fatto alla spesa di 38 usd!! Rientriamo tentiamo la piscina ma c’è il tifone e giù acqua.








 Wi-fi in stanza e trascorriamo due orette con Skype, fino al momento di uscire con lo shuttle dell’hotel. La cena del mio compleanno è frugale, un piatto di wonton e dopo al Cargo Cafè (ottima pasticceria dal sapore francese) una fettona di torta e un vietcoffee a testa (5 usd ma ben spesi). Il solito rientro per pioggia con la navetta delle 21.15.









31luglio
Si vedono gli ultimi effetti del tifone ma il giorno promette al meglio. Bici e partiamo per la spiaggia. L’hotel ha una spiaggia privata Zero seamile con parcheggio custodito per le bici teli mare lettini. Esperienza da fare pedalare in Vietnam.












 Dopo circa 4 ore rientriamo ci cambiamo e decidiamo di esplorare per l’ultima volta Hoi An. Al nostro rientro forzato (scampiamo come sempre un forte temporale), che ci permette senza rimpianti di preparare il bagaglio per il volo di domattina.



Andiamo a fare tre giorni di mare a Nha Trang con qualche timore, essendo la cittá un analogo di Rimini. Timore che si rivelerà infondato. Cena sulla Le Loi ( tutte le città hanno una LeLoi!) ultimo vietcoffee e si rientra sempre sotto un temporale tropicale.













1agosto
Check out paghiamo 210 usd per 3 notti e per il pickup per l’aereoporto (18 usd). L’aereoporto di Da Nang ha un solo gate ed i voli sono chiamati a pennarello; tuttavia c’è ovunque il wi-fi gratis. Il volo è puntualissimo e veniamo imbarcati sul “frullino”, come viene chiamato l’ATR72. Dopo un volo tranquillissimo, tutti a bordo usano pc, cellulari e altri dispositivi elettronici atterriamo a Nha Trang con precisione svizzera






. Ritiro bagagli velocissimo ( ricordatevi che per uscire da qualsiasi aereoporto in vietnam dovete restituire le contromarche dei bagagli che vi vencono date con la carta d’imbarco!) ed all’interno troviamo un servizio navetta che ci fa percorrere i 35 km che dista Cam Ranh dalla città con 60.000vnd a testa. Questo servizio conclude la corsa al vecchio aereoporto della città in centro sparato. Se ci si mette d’accordo con l’autista questo per pochi vnd vi porta direttamente all’hotel. La città sembra Rimini ma non lo è. È a misura d’uomo anche se fra pochi anni sarà un simulacro di Cancun. Il nostro albergo è uno dei più famosi della città, lo Yasaka Saigon Nha Trang hotel, che vanta 2 piscine , spa garden e una spiaggia privata con tutti i servizi. È nella media a conforto di chi legge recensioni negative in rete. Diciamo che avrebbe bisogna di un riammodernamento anche se le stanze sono molto grandi e i servizi eccellenti ed uno staff discreto. La nostra stanza gode della vista panoramica sul golfo; l’albergo si trova direttamente sul lungo mare.






 Unica nota dolente la popolazione parla bene il russo ma del’inglese abbiamo un non pervenuto. I prezzi per la cena sono un pò più alti che in altre città. Anche qui se non troviamo buddisti tutti gli altri sono scortesi e tentano di fregarti. Rientriamo dopo una cena a base di non so cosa in un ristorantino sulla strada il cui menù è scritto in vietnamita. (235.000 vnd per due noodles e due risi, circa 12 usd! Eccessivo soprattutto perchè fanno prezzi diversi per i locali e per i turisti, un pò come nell’Italia del dopoguerra). L’hotel è silenziosissimo buonanotte.
2agosto
Come ogni mattina ci alziamo verso le 6; non per far escursioni ma solo perchè la stanza si riempie di luce. Dalle 5 i locali sono in spiaggia. Giorno di sole in spiaggia e piscina. Cena in un ristorante che Giovanna ha magnificato sin da Huè. Ebbene dove varie peripezie sempre all’una di pomeriggio riusciamo a trovarlo e prenotarlo.









È il tipico ristorante ad uso locale o degli espatriati dove mangeremo cucinando di proprio sul bbq on the table. Alle 8 arriviamo e cominciamo a sentire il locale bollente e pieno di fumo. È un capannone dove arrivano anche pulman locali. Ordiniamo calamari marinati e riso al vapore che cuciniamo sul bbq: risultato la marinatura per me è gradevole, invece per Giovanna diventa un vero calvario. Affronta con spirito sereno il proprio Golgota tuttavia quando inizia a virare di colore in volto inizia la resa. Usciamo e ritorniamo in hotel con Giovanna che accusa dolori di pancia.
3agosto
Andiamo in spiaggia con i locali: sono le 5.40 è una bella esperienza!l’acqua è calda e loro riempiono la spiaggia che tra un’ora ritornerà desolatamente vuoto ad appannaggio dei soli occidentali. Ritorniamo dopo un’oretta e facciamo colazione.





 Meta odierna Thap Ba hot spring una specie di terme dove faremo un percorso salute a partire dai bagni di fango. Meglio prendere un taxi che ne dicano i duri giramondo, perchè indicazioni stradali non ve ne sono ed il percorso è in mezzo a baracche.












 Ingresso per percorso collettivo 100.000 vnd a testa mentre per il privato 450.000vnd optiamo per il primo. Si entra si lasciano 20.000 vnd di cauzione per il lucchetto dell’armadietto e viene chiesto di depositare i propri averi ad una cassa che davanti a noi li sigilla e vi appone un tagliando; a noi dà la ricevuta per il ritiro. Si inizia in una piccola vasca dove viene immesso fango liquido pulito e veniamo presi in amicizia da una giovane coppia locale e vi rimaniamo 20′ successivamente si fa una doccia calda di acqua minerale e da lì ai getti di acqua che escono dalle pietre. Avanti fino al bagno nell’acqua calda e poi alle cascate di acqua termale. Si conclude con una “zacuzzi”?? E un bagno nella piscina. Concluso il percorso usciamo e ritorniamo in hotel taxi a/r 140.000 vnd praticamente questa esperienza ci è costata 17 usd pari a 12 €!!! ed una macchina fotografica Sony ultrasottile trovata per terra perfettamente funzionante...peccato che manchi il caricabatteria!!! Lo acquisterò poi a HCMC ad un prezzo stracciatissimo.









 Beh è ora di mare ma purtroppo è in agguato un attacco all’intestino di Giovanna. Dopo 3 ore comincia a stare meglio. Preferiamo eludere la cena e acquistare due cosine al grande magazzino di fianco all’hotel; baguette( scandalosamente buona!) due croissant pringles taroccate per me mentre per Giovanna biscotti secchi. Letture su Ipad e netbook collegati wi-fi e si va a nanna!Domattina si vola a Saigon.Ps: per fortuna che siamo partiti con tutte le vaccinazioni che intimamente consigliamo a tutti coloro che desiderano intraprendere viaggi multimeta in Asia. Noi ci siamo fatti epatite a/b, antitifica e anticolerica; le ultime due con un costo non indifferente di 134€ in due
4agosto
Sveglia come sempre oramai alle 5.30! Bagagli pronti colazione light e check out: per 3 giorni di un 4 stelle abbiamo pagato 264 usd, 184 €. Taxi per l’aereoporto (35 km) tariffa fissa scritta sul lunotto posteriore di 250.000vnd!





 Ci porta egregiamente all’aereoporto di CamRanh dove prendiamo un ennesimo volo della Vietnam Airlines per Ho Chi Minh City (Saigon) già prenotato in rete dall’Italia a Maggio per 84 usd. Questo è l’ultimo volo con questa compagnia perchè lasceremo tra 4 gg il Vietnam dal Mekong per la Cambogia. Sto scrivendo a bordo dell’A320 dove tutti usano cellulari e pc….incredibile. All’arrivo medesima manfrina per i bagagli consegnati velocemente ( bisogna riconsegnare le contromarche dei bagagli per uscire).all’uscita vediamo un bus di linea il 152 che prendiamo al volo con i bagagli: l’autista si fa capire e ci deposita al capolinea al district 1.





 Ora dov’è l’hotel? Taxiiii! Diamo l’indirizzo e lui ci guarda un pò cosí: infatti il Golden Central si trova a 200 mt da lì sulla centralissima Ly Thu Trong. Davvero piacevole tutti i comforts di un 5 stelle piscina al 16° piano compresa.




 Depositiamo il bagaglio ed usciamo immediatamente alla scoperta di Saigon. D’acchito ci risulta una cittá strana ed un tantinello brutta; mai giudizio fu così sbagliato. HCMC ieri Saigon, è gigantesca ed alla sera diventa uno sfavillio di luci.






 La zona da visitare è tutta a portata di schioppo dall’hotel. Rientriamo per riposarci e decidiamo di andare a cena al Huong-Lai, 38 Ly Tu Trong str, dist.1 un ristorante famoso perchè chi serve e cucina sono ragazzi salvati dalla strada.L'ingresso è spiazzante perché in pratica è solo un portone, il ristorante si trova in cima a una scala Sito http://www.huonglai-saigon.com .






 Non è proprio economico rispetto agli altri ma a Saigon la vita per il turista costa quattro volte più che al nord.(cena gradevole 500.000 vnd). Tentiamo un improponibile gelato….meglio rientrare, non prima di aver acquistato una batteria Sony originale ed il suo caricatore per 25 usd…a mediaworld 133 €!!
5Agosto
Decidiamo di andare al Sinh Cafè che scopriamo non esistere ma che in realtà è la Pacific Asian Travel per prenotare il tour sul Delta che come primo intendimento era di farlo in 3 gg ma che grazie ad un’illuminazione riduciamo a 1 e guadagnamo un giorno per Phnom Penh. Tutto ci costa 60 usd biglietti x il mekong express compresi. In realtà il biglietto costa 12 usd ma l’agenzia ce li fa pagare 15…va bè ci siamo abituati! Adesso ritorniamo perchè andiamo a vedere il museo della città di HCMC 65 Ly Tu Trong, District 1, Ho Chi Minh City HCMC museum :Il Museo di Ho Chi Minh è posto all'interno di un bell'edificio coloniale, in zona centrale, e devo dire che l'esterno forse vale più di quanto presente all'interno del museo. Se non si capita qui come è successo a noi vista la vicinanza dell'hotel e quindi si è già lì, vale la pena solo se si è degli appassionati della storia e della cultura di Saigon e del Vietnam più in generale. L'ingresso comunque costa neanche un euro e quindi dal punto di vista economico non è un grosso impegno. Piacevole il bar all'interno dove poter sorseggiare una bibita in un giardino rilassante ed al fresco. 







Successivamente a circa un km e mezzo siamo andati al Museo dei resti della guerra (Nha Trung Bay Toi Ac Chien Tranh) in 28 Vo Van Tan St, District 3, Ho Chi Minh   Museo dei resti della guerra

Nha Trung Bay Toi Ac Chien Tranh







Quest’ultimo è da vedere per comprendere la guerra trascorsa e per conoscerne la verità mai detta. Trascorriamo così un pomeriggio nei ricordi e nell'imbarazzo di aver creduto ad una piramide di bugie. Una generazione di giovani di entrambe le fazioni perse la propria vita solo per un capriccio politico. Un sergente americano restituì tutte le onoreficienze al museo compresa la purple heart e chiese scusa per l'errore commesso.









 Piscina riposino e cena in un posto sulla strada, ma qui è tutto sulla strada!! Scopriamo che ci sono Mall da tutte le parti con griffe europee con prezzi da malavita! Ritorniamo non prima di aver accettato l’invito ad entrare in un bar nuovissimo ma che dalla strada non vediamo. Ci accompagna una ragazza con crestina di pizzo e grembiulino bianco. Qualche scala ed entriamo in un cafè restaurant degli anni 50 francese di una bellezza mozzafiato; il cafè si chiama Charner Cafè, al 98 Nguyen Huè Blvd, via che collega la piazza del Palazzo del Comitato del Popolo, al fiume Saigon, davanti al Tax Department Store .










6agosto

Oggi andiamo alla Pagoda dell’imperatore di Giada a piedi con la mappa facile a dirsi: si trova in 73 Mai Thi Luu; arriviamo nei paraggi ma nessuna indicazione e nessuno sa dove sia. Ci andiamo a sbattere per puro caso. Merita una visita. e poi un pò in giro per la città fino al palazzo della riunificazione alla cattedrale e ai grandi grattacieli della Bitexco







palazzo della riunificazione

posta

cattedrale


Bitexco Tower





LeLoi





 Pranzo sempre molto frugale; oggi facciamo un pò di piscina. Nisba! Sono tre gg che alle 4 pm con precisione svizzera piove violentemente. Va bè stasera ci prepariamo per l’indomani al Tour del Delta. E la cena, sempre sulla via dell’hotel ad un ristorante all’angolo e si mangia sulla strada. Una spesa ridicola mangiato di tutto solo 8 dollari.
7agosto
Pick up e si parte alle 7.45. Si scende e si viene caricati su un altro bus non prima che l’agenzia si sia persa i nostri posti. Giovanna carica come un bue cafro e questi mortificati trovano un bus, pessimo, dove imbarcarci. Viaggio tra fabbriche di conchiglie, miele, caramelle….ma del Mekong ancora nulla. Dopo due ore ci portano finalmente su di una barchetta in mezzo a dei canali, 5′. Subito altro shopping e poi a bordo di una big boat verso la Turquoise isl.marrone fango come peraltro tutto il mekong. Pranzo compreso tutto ghiacciato; nel frattempo arriva una tempesta tropicale con raffiche di vento come sciabolate. Ci si reimbarca con un tempo da far desistere qualsiasi marinaio, e ci vengono consegnati i giubbotti di salvataggio che cmq sono solo coreografia. I nostri compagni di cordata sono tutti cinesi di Singapò, maleducati, chiassosi, che se fregano degli orari, una manica di zozzoni.























 Ripartiamo da My Tho alle 15.45 ed arriviamo a Saigon alle 17.25. Adesso subito a vedere il posto dove parte domani il bus pep Phnom Penh: 275F, Pham Ngu Lao, Dist.1. Dopo qualche errore di info fornitaci troviamo la Mekong Express: domani faremo 6 ore a bordo del loro bus alla volta di Phnom Penh, 240 km. Cena ancora al Huong-Lai e poi un drink serale sulla terrazza del Rex Hotel Saigon, 141 Nguyen Hue Boulevard, District 1 da dove scrittori e giornalisti come la Fallaci commentavano l’evolversi della guerra. Si é pagato pure quello: due drink l’analogo di 19 euro…un pò di passeggio attraverso i luoghi citati dalla storia del giornalismo (Terzani al Continental, Fallaci e Kronauer al Rex)






.(fine prima parte)


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