mercoledì 17 giugno 2015

Avete mai sentito che a Berlin...

Cosa ho imparato stando a Berlino:(Così come un Berlino cacio e pepe!!)
  • Non dovete guidare all’italiana. La macchina qui è inutile, o quasi, ma se ve la portate dietro cercate di imparare in fretta che all’interno dei quartieri il limite è di 30 km orari, sulle strade urbane ad alta percorrenza è 50, che non si può sbagliare coda al semaforo e se hai sbagliato ti tocca continuare per la strada sbagliata fin quando non trovi una maniera civile per tornare indietro. La segnaletica a terra qui ha un valore che tutti rispettano. Può essere frustrante all’inizio, e lo è anche un po’ alla fine, ma sono le loro regole ed è meglio l’estremo ordine che il nostro caos in cui, di fatto, tutto è consentito.
  • Non dovete camminare sulla pista ciclabile (che è quella rossa ai lati del marciapiede). A Berlino i ciclisti sono padroni, spesso in sella girano bardati come se dovessero correre la Parigi Dakar con sciarpe, cappelli, scarpini aerodinamici e tutto il resto. Non si ammettono distrazioni da parte dei pedoni che, zitti e mosca, sono destinati a subire scampanellate a 100 metri di distanza e anche, ogni tanto, qualche irritante borbottio detto a mezza bocca (qui non c’è la platealità dell’offesa molto italiana, che almeno ha un valore catartico).
  • Non dovete ordinare acqua gassata al ristorante se non si vuole subire un salasso. Capita anche di pagare sei euro per una bottiglia di San Pellegrino mentre si è pagato 5 euro per il resto del pasto. Nonostante la Germania sia uno dei paesi che consuma più acqua minerale al mondo e l’acqua in bottiglia al supermercato può costare anche 25 centesimi per un litro e mezzo (più il pfand!!), al ristorante cambia tutto. Oltretutto spesso ti viene portato un bicchiere già riempito. Per sfuggire a questa “tassa”, o si ordina la birra (che,confermando il più classico dei cliché sui tedeschi, è più economica di ogni altra cosa), o si chiede acqua rubinetto (Leitungswasser), che qui è buona.
  • Non dovete lasciare la mancia sul tavolo, ma darla direttamente al cameriere quando gli pagate il conto. Dovete pagare 17euro e 20 centesimi? Mentre date la banconota da venti euro dite che volete pagare 19 euro. Lui si prende un euro e ottanta di mancia (circa il 10%) direttamente, e vi dà indietro un euro di resto, senza nessun altro scambio di denaro. La mancia non è obbligatoria, è gradita e le considerazioni sul darle o meno sono le stesse che valgono in Italia.
  • Non dovete mangiare italiano. Questa regola vale solo per i turisti e con questo non dico automaticamente che dobbiate mangiare tedesco, a mio avviso si può anche saltare in pieno un menù a base di currywurst, zuppe, knoedel e bistecconi, ma a Berlino vale la pena rischiare con le cucine esotiche. Dall’iraniano al coreano, dal portoghese al nepalese passando per la cucina bulgara, brasiliana e tante altre. I prezzi sono normalmente bassi e non sono cucine che si spacciano per quello che non sono, se si va in un ristorante irakeno c’è davvero un irakeno in cucina e così via. Se a New York e a Londra sperimentare è un lusso che ci si può consentire ogni tanto, qui si mangia fuori anche con 10 euro. Ci sono anche ristoranti italiani molto buoni, ma bisogna davvero venire a Berlino per provare ciò che abbiamo tutti i giorni a portata di mano?Da evitare sono anche i fast food. Qui si mangia ovunque a qualsiasi ora, e la media è abbastanza alta. Meglio un pasto veloce in un imbiss turco che un McDonald’s. E per un Kebap solo da lui l'unico il vero inimitabile fancazzista lentissimo Mustafà. Dove si trova? Cercatevelo oppure volete che vi aiuti pure a mangiare il durum?
  • Non dovete chiedere un caffè senza specificare che si voglia un espresso o senza controllare di che marca sia la caffettiera ed il caffè offerto. Non siamo in Italia e l’imbevibile bibitone alla tedesca è quanto di più lontano dal nostro concetto di caffé. La regola vale sia se si va in un locale pubblico che a casa di un amico tedesco.
  • Non dovete vestirvi da italiani fichetti per entrare nei locali più popolari di Berlino. Il Kater Blau oggi come il Bar 25 ieri e il Berghain sempre: se si viene con capello ingelatinato, la giacca di pelle e l’idea del “io son fico e, da italiano, conosco la parola eleganza”(beh, le possibilità di entrare sono bassissime. Meglio una maglietta bucata con una macchia di caffè (ho visto gente entrare così al Bar 25) che una bella camicia su impeccabile jeans. Il concetto di cool qui è diverso, almeno se si punta a locali che si possono definire tipicamente “berlinesi”. Corollario per gli uomini: non fare “gli italiani alla Corona's” per rimorchiare le tedesche. Siamo nel 2015, qui le donne vi fanno a pezzi. Dominatrici di razza loro comandano voi ubbidite e il mito dell’italiano va a ramengo, quindi occhio a stupide frasi ad effetto. Può funzionare una volta su un milione, ma davvero avete intenzione di sparare nel mucchio, al motto domandarla a 10.000 per averla forse da una? e per quell'una vale in altro motto basta che respiri?
  • Non dovete andare ovunque vi dicano che c’è un vernissage di “un amico di un mio amico”. Non sempre tutto ciò che è ribelle ed alternativo alla fine nasconde dell’arte, anzi molto spesso, in molte gallerie e posti arrangiati a gallerie, di “arte” c’è giusto la parola utilizzata dall’artista o dal curatore in questione per giustificare l’ennesima foto in bianco e nero di un cinese che vende chinabox su Oranienstrasse. In una città con la più alta concentrazione sia di aspiranti artisti che di posti a disposizione per una “ausstellung”, il rischio “pacco” è sempre dietro l’angolo. Se proprio volete rischiare fatelo in buona compagnia, almeno si può prendere tutto con un po’ di ironia.
  • Non tentate di provare a convincere i controllori dei mezzi a non farvi la multa. E’ una perdita di tempo visto che qui i controllori prendono una percentuale sulla multa ed è molto difficile che rinuncino ai loro soldi. Corollario: non comprate biglietti utilizzati, ma ancora validi (magari per un’ora o più) da venditori improvvisati davanti i binari, a meno che i venditori non li conosciate da tempo e vi fidiate. Ogni tanto vengono venduti biglietti falsi e se poi si viene scoperti dai controllori si va davanti al tribunale citati per truffa. Dei controllori di Berlino parlai anche qui.
  • Non dovete MAI indossare un calzino bucato. Normalmente qui ci si leva le scarpe quando si entra in una qualsiasi casa. Se vi dimenticate dovrete tenere una contorta posizione di yoga per tre ore solo per nascondere il piede sinistro sotto la coscia della gamba opposta durante una cena. Purtroppo, stoicamente, pur di non mostrare a tutti la presa d’aria del vostro calzino non dovete muovervi neanche quando le qualità diuretiche della bevanda cominciano a proporsi. Nel caso abbiate solo calzini bucati nell’armadio e non vi aspettavate di essere invitati da nessuna parte, quando ormai è troppo tardi e siete a casa del vostro amico/amica, imparate a scalare piano piano, senza che gli altri se ne accorgano, la punta del calzino un po’ più avanti fino a che il buco non arrivi sotto la pianta del piede e, con un po’ di tenacia, possiate chiudere a pugno le dita del piede in questione e camminare come se indossaste un paio di infradito
Danke Berlino cacio e pepe

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