Proseguiamo con un'altra parte del nostro viaggio per grandi linee; alcuni momenti, i più spettacolari, i più interessanti, le mete difficili,verranno poi ampliati successivamente
(segue)
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4/8 Dormiamo un po’ più del solito, ci alziamo e dopo poco inizia a scendere una pioggia fortissima con raffiche di vento pazzesche (alla faccia del Meteo che parlava di light rain??) aspettiamo e dopo una trentina di minuti usciamo per andare alle terme e, consigliati dalla manager del King on Peace, scegliamo la Waikite (27 km da Rotorua) in quanto molto meno frequentata dai turisti asiatici di quella Polinesiana, che si trova in città e quindi molto,più fruibile. Sulla strada vediamo un sacco di nuvole di fumo che si alzano dal terreno, é incredibile, se poi ci si avvicina si sente il calore emergere dal suolo. Il valore dell'acqua termale della regione di Rotorua è noto fin dai primi anni del XIX secolo quando i visitatori facevano il bagno nelle piscine calde sul bordo del Lago Rotorua. Le calde acque geotermiche sono state salutate per le loro proprietà curative. Le sorgenti termali naturali si fondono con torrenti freddi o fiumi che creano la temperatura ideale per nuotare o fare il bagno. Ciò permette di fare il bagno comodamente in una giornata fredda, il che rende Rotorua un ottimo posto da visitare durante l'inverno della Nuova Zelanda.
Giungiamo cosí alle terme e scegliamo la formula spa, piscina privata per 40 minuti. Perfetta, hai il tuo,spogliatoio, la tua vasca, immetti acqua termale calda fino al raggiungimento della temperatura desiderata. Nel prezzo compreso anche l’eco trail che ti porta sino alla sorgente dell”acqua che bolle: é uno spettacolo fantastico. Al termine dei 40 minuti si può continuare ad usufruire di tutte e 6 le piscine con l’acqua a temperature diverse. Noi ci gustiamo un po’ il tutto e poi ripartiamo, nel frattempo é uscito il sole.
Giungiamo cosí alle terme e scegliamo la formula spa, piscina privata per 40 minuti. Perfetta, hai il tuo,spogliatoio, la tua vasca, immetti acqua termale calda fino al raggiungimento della temperatura desiderata. Nel prezzo compreso anche l’eco trail che ti porta sino alla sorgente dell”acqua che bolle: é uno spettacolo fantastico. Al termine dei 40 minuti si può continuare ad usufruire di tutte e 6 le piscine con l’acqua a temperature diverse. Noi ci gustiamo un po’ il tutto e poi ripartiamo, nel frattempo é uscito il sole.
Andiamo a vedere la Vulcanic Valley ma una volta giunti la scopriamo che al,prezzo di 42 nzd puoi fare il percorso a piedi (4 km) e poi prendere il bus (con orari fissi) che ti porta indietro. Francamente ci é sembrato un costo esagerato, in ogni caso avremmo impiegato troppo tempo e quindi decidiamo di non andare.
In pratica se volete vedere tutto quanto viene proposto, preparatevi a spendere un bel mucchio di soldi.
Andiamo poi a Hells Gate, credendo che fosse un sito sempre di vulcani, invece si tratta di un prosaico luogo termale dove si fanno pure i fanghi, oltre ai bagni in acqua termale. Piuttosto costosetta, 105 dollari a persona (noi a Waikite 27, senza fanghi vero ma chissenef...)
Decidiamo quindi di andare a vedere l’oceano pacifico, attraverso una strada che scopriamo poi essere di montagna, la no. 30. Attraversiamo paesaggi incantevoli,i laghi Rotoiti, Rotoehu e Rotoma che incontriamo risplendono in tutta la loro bellezza ( la strada è tutta curve). Sul percorso si staglia un vulcano, il Putauaki che domina ora la pianura. Arriviamo a Matata, nella Bay of Plenty, una baia spettacolare che noi abbiamo avuto la fortuna di vedere con un sole splendido. Spiaggia chilometrica, con l’oceano blue e piccole onde increspate di schiuma bianca, un sogno.
Siamo riusciti a mangiare finalmente un fish and chips gigantesco per ben 12,80 nzd coca compresa (7 € in due) pesce buonissimo e fritto al momento.
Riprendiamo la strada del ritorno verso Rotorua, dove, all’arrivo, ci sorprende uno scroscio pazzesco con grandine, tuttavia noi eravamo dentro al Park'n save, mega supermarket. Ora la temperatura é scesa di molto, circa 4 gradi: stasera riscaldamento acceso,ed è il 4 di agosto..
5/8 nella notte Davide controlla il sito neozelandese del traffico. Con orrore fa una scoperta infelice: la Desert Road Hwy 1, che dovremo percorrere domani per attraversare il Rangipo Desert è chiusa per neve. Non ci perdiamo d'animo o almeno ci proviamo. Al risveglio il sito continua a mostrare immagine in diretta della strada chiusa. Lasciamo il King on Peace e partiamo alla volata di Taupo, con l'intenzione di arrivare sino al cancello dell'ingresso della strada che si trova a Rangipo, circa 11 km dopo Turangi, 110 km da Rotorua. sul percorso giunti a Taupo un cartello indica il Moon Crater, un'area geotermica con passerelle e sentieri di ghiaia attraverso bocche di vapore e crateri gorgoglianti.La passeggiata geotermica dei Crateri della Luna è gestita da un istituto di beneficenza. Un paesaggio ultraterreno di pozze di fango gorgogliante e prese d'aria a vapore, il parco offre una forte introduzione alle meraviglie geotermiche della regione. Con il Lago Taupo situato nella caldera di un antico vulcano e l'area circostante costellata di sorgenti termali e geyser, Taupo è stato a lungo un centro di attività geotermica e i Crateri della Luna sono uno dei modi più facili e accessibili per metterli in risalto. Dopo la visita al sito ci avviamo in direzione Rangipo: quando transitiamo leggiamo sul display HWY 1 open! Una gioia che successivamente si trasformerà in preoccupazione. Giungiamo alla casa cantoniera dove c'è un grande cancello aperto ed iniziamo l'avventura nel Rangipo Desert: 36 km per attraversarlo. All'inizio il sole splende ma quando iniziamo a salire di quota il tempo vira al peggio: nevischio, neve bufera di neve. Il 4wd è perfettamente a suo agio, tuttavia la visibiltà lentamente diventa più scarsa. Per fortuna dopo una serie di tornanti in una gola usciamo sull'altipiano desertico coperto di neve: innanzi a noi uno spazzaneve con sistema deicing fluid che ci fa strada. Continuiamo fino all'uscita del deserto dove il fondo stradale pessimo la bufera di neve ci fanno desistere nel continuare fino al bivio con la 49 a Waiouru per andare al Tongariro. Ripercorriamo a ritroso tutto il deserto fino all'ingresso ed alla casa cantoniera giriamo sulla 46 per fare il giro del Tongariro; qui la situazione è migliore sebbene la strada corra ad un'altezza maggiore ed i lookout incontrati sono a dir poco splendidi. Il Mont Ruapehu si staglia con i suoi 4000 mt al centro del parco che è pressochè desertico. Ora nevica anche qui ma la visibilità è buona e quindi decidiamo di percorrere tutto il parco sino a National Park, piccolissimo paese dove inizia e/o si conclude ( a seconda da dove si provenga) il percorso del parco.Il ritorno ci vede giungere scollinando a Turangi e dall'alto godiamo il panorama del lago di Taupo i vulcani e le montagne della catena Kaimanawa.
Ritornati a Taupo decidiamo di proseguire per Napier percorrendo la Thermal Explorer Hwy n.5. Saranno 139 km di una strada che dapprima corre in un'altipiano pianeggiante ma dopo i primi trenta km si trasformerà in una gimcana di ripida montagna. Sconsigliata a chi soffre l'auto!. Arrivati a Napier cerchiamo i motel descritti come luxury che in realtà si riveleranno come orrendi.Optiamo per il Quest che a fronte di un appartamento medio si rivela ben fornito e con la zona dei supermercati vicinissima. Dopo cena un giringiro per Napier ma non è stagione e quindi il paese è deserto. In realtà Napier è una città che d'estate si anima come le più note mete rivierasche italiane e vanta una delle migliori collezioni al mondo di architettura Art Deco. Napier è una città in cui si trasferiscono molti neozelandesi al momento della pensione. Una delle attrazioni turistiche più fotografate della città è la statua chiamata Pania of the Reef, protagonista di un episodio della mitologia maori.
6/8 Decidiamo di visitare Napier e i dintorni per poi trovare alloggio per la sera. Un sacco di negozi chiusi perché é inverno e i bar e tutti gli esercizi chiudono alle 16,30.
Andiamo a Clive per trovare alloggio (su indicazione dell’ufficio turismo) ma scopriamo,che tanti sono chiusi e aprono,solo nel week end oppure devi soggiornare almeno 2 notti.
Finiamo al Clive Studio gestito da una signora simpatica ma abbiamo visto di meglio
Prenotiamo per la sera dopo a Palmerston North, visto che abbiamo deciso di trattarci bene. Prendiamo un appartamento 2 bedroom al Destiny (anche qui poche scelte)
7/8 trasferimento verso Palmerstone per una strada che corre tra la pianura sino a 50 km prima di Palmerston, dove dovremo valicare una catena montuosa . Piove c'è la nebbia ed in cima la neve ma proprio on the top si entra in una wind farm. La pioggia ora ci segue ovunque: arriviamo,ora pranzo al Destiny dove troviamo un appartamento freddo gelato e vecchio. L’accoglienza in Nuova Zelanda, in inverno é perlomeno scarsa, poca offerta, overpriced rispetto a quello che si ha e diventa difficile persino mangiare. Indipendentemente dalle cifre che si é disposti a spendere.il motel destiny é una delusione pagato nzd 255 ma overpriced.
Nel pomeriggio andiamo a a vedere attraverso la hwy delle cento spiagge qualcuna di queste : arriviamo ad himatangi dove becchiamo un tempo pazzesco tra vento e pioggia che non ci permettono di rimanere all'aperto. Ritornando ci portiamo a Foxton dove la spiaggia é più carina, con dune di sabbia ed è uscito il sole. Poichè la spiaggia è anche una strada vediamo un’auto insabbiata. Foxton noto per la produzione della bevanda analcolica neozelandese Foxton Fizz,è un paese dove il commercio è basato sullo scambio di merce usata: la storia dice che Foxton era un tempo un importante porto fluviale profondo che serviva l'industria del lino . Alla fine del 1800, c'erano 50 mulini a lino che operavano nel raggio di 16 chilometri da Foxton. Un'altra grande attrazione è il mulino a vento De Molen - una replica funzionante esatta di un mulino tradizionale olandese del 17 ° secolo.. tutto il paese sembra fantasma. un’angoscia pazzesca.
Ritorniamo in centro Palmerston North, altro incubo! Pioggia vento... e l'appartamento ha una tv così vecchia che le trasmissioni si sono fermate all'allunaggio
8/8 Partiamo per Wellington strada normale lasciamo bagagli a Novotel e poi portiamo macchina a Europcar al Ferry, lasciamo l’auto nel recinto e depositiamo chiave nella cassetta e prendiamo un taxi x tornare in albergo. L’autista é un signore anziano che dice di essere nato a Liverpool gli chiedo da quanto vivesse li e come mai avesse scelto la Nuova Zelanda. Lui ha risposto facevo parte dell’IRA (sua madre era irlandese) e che aveva avuto qualche problema. Mentre guida ci da il suo portafoglio con dentro le foto del tempo.. è un personaggio fantastico che guida uno scalcinatissimo taxi.
8/8 Partiamo per Wellington strada normale lasciamo bagagli a Novotel e poi portiamo macchina a Europcar al Ferry, lasciamo l’auto nel recinto e depositiamo chiave nella cassetta e prendiamo un taxi x tornare in albergo. L’autista é un signore anziano che dice di essere nato a Liverpool gli chiedo da quanto vivesse li e come mai avesse scelto la Nuova Zelanda. Lui ha risposto facevo parte dell’IRA (sua madre era irlandese) e che aveva avuto qualche problema. Mentre guida ci da il suo portafoglio con dentro le foto del tempo.. è un personaggio fantastico che guida uno scalcinatissimo taxi.
Andiamo in albergo ci danno subito la stanza e usciamo a vedere Wellington che ci piace subito, una città giovane, viva, piena di locali . Notiamo subito la differenza con Auckland. Prendiamo la cable car per vedere il panorama dall'alto della baia e poi raggiungiamo Hannah’s Lane un recupero bellissimo con piccoli locali ovunque. La sera dopo cena ritorniamo a visitare questi nuovi quartieri recuperati che danno un impronta particolare alla città. Wellington è piccola con i suoi 220.000 abitanti, non è frenetica, si vive in modo quieto e il tempo scorre in modo piacevole.
Questo è stato l'ultimo giorno in New Zealand. Chiudiamo con un bilancio alla pari, forse influenzato dalla stagione non favorevole e da altri piccoli fattori. L'estate (23 gradi max) qui rappresenta il miglior periodo per le visite delle due isole, anche se consigliamo di impiegare più tempo all'isola del sud ed invece visitare sommariamente l'isola del nord, con un brevissimo scalo ad Auckland e qualche giorno nella zona di Rotorua eTaupo. L'inverno purtroppo la stagione che abbiamo dovuto incontare,è una bella prova di carattere, con vento freddo pioggia frequente e neve.
per ulteriori info scrivete alla nostra mail
Questo è stato l'ultimo giorno in New Zealand. Chiudiamo con un bilancio alla pari, forse influenzato dalla stagione non favorevole e da altri piccoli fattori. L'estate (23 gradi max) qui rappresenta il miglior periodo per le visite delle due isole, anche se consigliamo di impiegare più tempo all'isola del sud ed invece visitare sommariamente l'isola del nord, con un brevissimo scalo ad Auckland e qualche giorno nella zona di Rotorua eTaupo. L'inverno purtroppo la stagione che abbiamo dovuto incontare,è una bella prova di carattere, con vento freddo pioggia frequente e neve.
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