Il Victoria Peak è la montagna che domina Hong Kong ed è conosciuto più semplicemente come The Peak la cui vetta si trova a 552 metri di altitudine ma ci si ferma a 400 metri in un ampio pianoro dove ci sono i centri commerciali e il loookout. La vista è magnifica, tra grattacieli di Central, i traghetti che navigano nella baia, Kowloon e tutte le isolette intorno.
Ai tempi del dominio inglese era (ed in parte lo è ancora oggi) un’esclusivissima zona residenziale. Venivano ad abitarci gli europei, attirati dalla vista e dal clima più fresco rispetto al resto della città. E’ qui che sorgono alcune delle residenze private più belle e costose di Hong Kong.
Si può raggiungere The Peak in diversi modi. Chi va con l’autobus, i temerari a piedi, ma la quasi totalità dei visitatori utilizza la cremagliera nota come Peak Tram. Per evitare la coda chilometrica dopo le 10 momento in cui arrivano i gruppi, è preferibile arrivare alla stazione di partenza ed acquistare il biglietto prima di quest'orario. Noi abbiamo fatto andata e ritorno che è ragionevolmente economico e permette la salita anche alla sky terrace altrimenti dovrete fare più biglietti. In cima non vendono il ticket per il ritorno quindi decidete se optare per il bus 15 per la discesa. I biglietti si acquistano al Garden Road Peak Tram Lower Terminus, è la stazione a valle ed è da qui che si parte.
Il Lower Terminus si trova nel quartiere di Central lungo Garden Road all’incrocio con Cotton Tree Drive, e lo si raggiunge a piedi dalla stazione della MTR Central o da Admiralty. Gli orari sono 7-24 ed i prezzi per a/r sono 99 HKD
visto che per noi era un ritorno stavolta abbiamo tralasciato i due shopping centers, per fare una bellissima e facile passeggiata, l'Hong Kong Trail . Non è faticosa, si percorre in circa un’ora ed effettua il giro completo della vetta e si riesce ad avere vedute incredibili su tutti i lati dell’isola ed uno sguardo alle lussuose ville sui fianchi della montagna.
la coda in salita dopo che si è scesi
Hong Kong significa grattacieli, ricchezza esagerata ma anche sfruttamento. Di domenica girando per il distretto finanziario vediamo sotto i viadotti delle highway o nelle hall delle banche (HSBC) assiepate migliaia di donne.Giocano a carte, bevono (di solito tè o aranciata), ascoltano musica pop dagli smartphone, vendono vestiti e abiti , preparano i tavoli su sui pranzare insieme. Dividono quei pochi momenti di libertà costruendo con cartoni delle fittizie stanze, costruendosi nel loro immaginario un ambiente lontano dalle sevizie e dai maltrattamenti delle padrone. Sono tutte donne e si ritrovano nei parchi di Hong Kong. È domenica e le lavoratrici domestiche della metropoli, che in genere provengono dalle Filippine e dall'Indonesia - ma sempre più spesso anche da Myanmar, Bangladesh, Nepal e Sri Lanka - si godono il loro giorno di riposo. Anche se per qualcuno «sembrano barbone», errore che abbiamo commesso anche noi, non essendo a conoscenza del problema. Ce ne sono circa 400 mila: il problema è che a Hong Kong questo lavoro è svolto in condizioni di schiavitù. Assistiamo ad una manifestazione contro lo sfruttamento delle lavoratrici. Tutto il distretto è bloccato ed è impossibile attraversare le strade se non attraverso i bridge dei grandi magazzini. I salari sono inferiori al limite minimo legale, orari di lavoro che vanno ben oltre le 10 ore massime stabilite dalle regolamentazioni ufficiali, scarsa quantità e qualità di cibo fornito a disposizione e mancanza di adeguati spazi abitativi e privacy
pubblico queste foto come denuncia non come scatti che si potrebbero fare ad un evento.
e chiudiamo la nostra parentesi cinese con una visita a negozi di prodotti per la pasticceria dove acquistiamo e lasciamo in deposito, visto che tra 4 settimane ritorneremo e dove Giovanna si è propria sbizzarrita negli acquisti di prodotti non proprio facilmente reperibili nel mercato europeo
e qualche scatto dei soliti grattacieli: info aggiornata, da tre anni a questa parte non è più possibile la visita al 42^ piano della Bank of China.
e siamo ai saluti nostri
e della città
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