sabato 8 novembre 2014

Hansa Viertel: L'Interbau 57 e la risposta dell'ovest a est 2^parte

Quando si tratta dell'Hansa Viertel per analogia dobbiamo anche citare la fautrice della costruzione di questo quartiere e cioè la divisione del Blocco Sovietico dagli Alleati. L'Hansa è la risposta dell'ovest all'est.
Tutto prende origine da.....

Inizio anni ’50:il partito unico della DDR chiama tutta la popolazione a partecipare alla costruzione del boulevard socialista. A tal proposito si formarono gruppi di lavoro a cui parteciparono ampie parti della popolazione, dagli studenti ai lavoratori. Il concetto architettonico e simbolico della strada che doveva presentare al mondo l’appena nata DDR: la via verso una nuova epoca ed un nuovo futuro. Strade ampie, dritte senza curve, moderne ed esteticamente belle, quella che viene chiamata dal partito "la via del futuro". Così all'inizio degli anni cinquanta nel Überrascht sovietico con il concetto stilistico Zuckerbäckerstil viene costruita la prima strada socialista di Germania, la  Stalinallee ,destinata a stupire il resto del mondo.
 “Il piano di costruzione e ricostruzione di Berlino nell’anno 1952 sono un compito politico di particolare importanza. Sono un grande esempio di pacifica ricostruzione e mostrano alla popolazione di Berlino ovest e alla Germania ovest, di quale prestazione i lavoratori sono capaci quando sono liberi dal dominio imperialista e non sottomessi al comando dei governi anglo-americani”, questa citazione tratta da una discussione interna del SED fu la motivazione  a compiere il lavoro.I lavoratori e le lavoratrici della RDT si fanno intimorire ed iniziano la costruzione.



Viene quindi costruita in due fasi diverse tra il 1949 e il 1961 e si nota, perche’ sono due stili e due concetti differenti. La prima parte inizia da Strausberger Platz e finisce a Niederbarnimstrasse (poco dopo Frankfurter Tor). 
Karl Marx Allee e’ un boulevard lungo piu’ di 2 km e largo 90 metri con gli edifici in stile “Zuckerbäckerstil” (“torta nuziale”, tipico stile stalinista). La seconda fase di costruzione e’ in tipico stile moderno degli anni ’60.




Per la costruzione della seconda parte di Karl Marx Allee, il concept cambia e va nella direzione della competizione con Berlino Ovest dove nel frattempo era stato costruito Hansaviertel. Il tema della “gara” era: chi costruisce edifici piu’ moderni, piu’ belli che offrano il migliore standard di vita agli abitanti. Inoltre c’era la necessita’ di completare il boulevard, la strada doveva congiungersi con Alexanderplatz (la piazza simbolo di Berlino Est e di tutta la Germania dell’Est). Si abbandona lo stile un po’ pomposo della prima parte del viale, perche’ troppo costosi e si costruiscono Plattenbauten, i palazzi prefabbricati da 8 e 10 piani, piu’ economici e funzionali.







Ovviamente all’ovest non si rimase a guardare e quindi, una volta trovatisi davanti all’imponente Stalinallee (cosi’ all’epoca si chiamava Karl Marx Allee), si diede inizio ad un progetto per la costruzione di quello che doveva essere il simbolo di prestigio dell’ovest: Hansaviertel doveva diventare lo specchio della nuova Berlino del dopoguerra, ricca, moderna, efficiente.


L’Hansaviertel,uno dei quartiere più eleganti della capitale tedesca fu una delle aree più devastate dai bombardamenti, il che fornì un’occasione unica agli urbanisti di ricostruire un’intera area della città da zero. 






  L’Hansaviertel doveva essere l’esempio di modernità abitativa,  All’ Interbau del ’57 vengono invitati 53 architetti di fama internazionale






 


 L’insediamento, inizialmente apprezzato dalla cittadinanza in quanto primo quartiere residenziale esclusivamente moderno della città, viene aspramente criticato dalla cultura architettonica internazionale, per la sua frammentarietà e per aver dato troppa rilevanza ad un’architettura solo “di facciata”. Il carattere sperimentale del quartiere è esplicito, ma la scelta di realizzare edifici isolati immersi nel verde presenta vari difetti.
Per la realizzazione, effettuata nel 1955-1957, furono invitati a Berlino Ovest architetti di fama internazionale, in particolare . Questi architetti dovevano concepire un quartiere-esposizione che fosse in grado rappresentare in modo esemplare le conquiste dell’urbanistica occidentale.


 Il modello urbano della città diradata mediante un’edilizia a misura d’uomo e libera, ha trovato qui la sua concretizzazione più esplicita a Berlino. Nel progetto esecutivo, agli allineamenti stradali preesistenti venne sostituita un’edilizia aperta e rada, che molti critici giudicarono inappropriata per una zona così centrale di Berlino. Il quartiere si compone di edifici di tre tipologie edilizie: lungo la S-Bahn sono disposte a nord torri di 16-18 piani, e più a sud edifici in linea di fino a 8/10 piani con orientamento E-O; nelle zone più appartate case a patio da 1 e 1 piani. Rispetto ai modelli urbanistici anni Trenta, è scomparsa la "rue corridor" sostenuta da Le Corbusier; un sistema articolato di piccoli lotti, con le attrezzature relative a scuola, chiesa e supermercato, trova riscontro nella gerarchia delle strade. In posizione centrale si trovano la stazione della U-Bahn, una biblioteca, un teatro e spazi commerciali. Nel complesso l’Hansaviertel è stato per anni considerato una rassegna dell’architettura occidentale degli anni Cinquanta, sia per la disposizione degli edifici che per il rapporto col verde pubblico. Inizialmente l’insediamento fu apprezzato dalla cittadinanza, in quanto primo quartiere residenziale esclusivamente moderno della città. Ma fin dalla sua ultimazione l’Hansaviertel è stato anche oggetto di critiche da parte della cultura architettonica internazionale. In particolare, il piano urbanistico, composto di edifici di tipologie diverse, è stato letto come puramente dimostrativo, accademico e privo di coerenza. Fu criticato per la sua frammentarietà e per aver approfondimento un’architettura solo "di facciata". Anche la scelta di realizzare edifici isolati immersi nel verde presenta oggi vari difetti: il carattere dell’insediamento, pur situato in zona centrale, appare quasi suburbano; il solo verde pubblico non è stato sufficiente a creare lo sperato effetto urbano e il senso di appartenenza; infine, le strade si riducono alla funzione veicolare, perdendo ogni funzione sociale o commerciale. Dal 1995 l'intero quartiere è stato posto sotto tutela monumentale. Dal 2001 è diventato ufficialmente un Ortsteil (quartiere indipendente) (testo di Pierluigi ARSUFFI, tutti i diritti riservati)



Lista di edifici, indirizzi e relativi architetti (von significa “di” e precede l’architetto)

Mappa 

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